di Pierpaolo De Natale - "Il mio primo cd in studio. Contiene cinque brani. Uno di questi è l´inedito "Sono solo quel che vedi" che mi ha permesso di rientrare nei trenta artisti più votati dal web nel contest "Sanremo Social", il Sanremo Giovani della sessantaduesima edizione del Festival di Sanremo. Che altro dire? Restate in ascolto...". Questa è la conclusione della Bio presente sul sito di Vittorio Sisto, giovane cantante emerso dal talent della Clerici, "Ti lascio una canzone". Per conoscerlo un po' meglio, ecco le domande che gli abbiamo posto.
Quale tua qualità credi ti abbia maggiormente aiutato per emergere nel panorama musicale televisivo?
Credo sia stata la mia semplicità e la spontaneità di un ragazzino della mia età. Poi, certo, spero siano piaciute anche mia voce e la mia sensibilità musicale.
Quanto ti ha cambiato il successo e cosa è rimasto e non perderai mai del vecchio Vittorio?
Vecchio Vittorio? Non è cambiato nulla dopo il programma. Ciò che ero, sono. E poi non lo chiamerei "successo", quello lo lascio a chi ha dimostrato, nel tempo, di essere un bravo artista. Più che altro, posso sinceramente dire che quel po' di notorietà che "Ti lascio una canzone" mi ha dato, mi ha reso felice e mi ha invogliato a proseguire e a migliorare il mio percorso musicale. Quando entri a contatto, così giovane come ero (e sono), con grandi professionisti come Anastacia, Massimo Ranieri o gli Stadio e ti ritrovi a cantare con loro accompagnato da un'orchestra straordinaria, se prima avevi il miraggio di vivere di musica, poi diventa una delle cose più importanti da raggiungere nella vita.
Quale brano senti più vicino a te?
Non ne ho solo uno. Diciamo che, per ogni periodo della mia "piccola" vita, ce ne sono almeno un paio. Adoro Dalla, per esempio. Questo è senza dubbio il suo periodo. Quando posso, canto sempre qualche sua canzone durante un live. Tant'è vero che nel mio EP, "Sono solo quel che vedi", uscito nel 2012, l'ho omaggiato con "Aquila", un brano bellissimo che rappresentava alla perfezione, con la metafora della nascita di un bambino, ciò che in quel momento stavo provando. Ma, forse, quello che più di tutti sento ancora vicino è 'My Heart Will Go On' di Celine Dion. Mi ha cullato sin da piccolo e, ancora oggi, lo ammetto, mi basta ascoltare le prime note per ritrovarmi con la pelle d'oca.
Ci sono progetti per la prossima stagione televisiva che ti vedono coinvolto? Cosa ti piacerebbe fare?
Per il momento no. Do priorità alla scuola, ma continuo quotidianamente a migliorare la mia tecnica vocale e la mia conoscenza musicale.
Uno dei progetto a cui tengo in modo particolare è quello di incidere un album contenente brani scritti da me: un modo per racchiudere tutte le mie emozioni e questo mio inizio di storia. Speriamo di riuscirci prima o poi.
Quale tua qualità credi ti abbia maggiormente aiutato per emergere nel panorama musicale televisivo?
Credo sia stata la mia semplicità e la spontaneità di un ragazzino della mia età. Poi, certo, spero siano piaciute anche mia voce e la mia sensibilità musicale.
Quanto ti ha cambiato il successo e cosa è rimasto e non perderai mai del vecchio Vittorio?
Vecchio Vittorio? Non è cambiato nulla dopo il programma. Ciò che ero, sono. E poi non lo chiamerei "successo", quello lo lascio a chi ha dimostrato, nel tempo, di essere un bravo artista. Più che altro, posso sinceramente dire che quel po' di notorietà che "Ti lascio una canzone" mi ha dato, mi ha reso felice e mi ha invogliato a proseguire e a migliorare il mio percorso musicale. Quando entri a contatto, così giovane come ero (e sono), con grandi professionisti come Anastacia, Massimo Ranieri o gli Stadio e ti ritrovi a cantare con loro accompagnato da un'orchestra straordinaria, se prima avevi il miraggio di vivere di musica, poi diventa una delle cose più importanti da raggiungere nella vita.
Quale brano senti più vicino a te?
Non ne ho solo uno. Diciamo che, per ogni periodo della mia "piccola" vita, ce ne sono almeno un paio. Adoro Dalla, per esempio. Questo è senza dubbio il suo periodo. Quando posso, canto sempre qualche sua canzone durante un live. Tant'è vero che nel mio EP, "Sono solo quel che vedi", uscito nel 2012, l'ho omaggiato con "Aquila", un brano bellissimo che rappresentava alla perfezione, con la metafora della nascita di un bambino, ciò che in quel momento stavo provando. Ma, forse, quello che più di tutti sento ancora vicino è 'My Heart Will Go On' di Celine Dion. Mi ha cullato sin da piccolo e, ancora oggi, lo ammetto, mi basta ascoltare le prime note per ritrovarmi con la pelle d'oca.
Ci sono progetti per la prossima stagione televisiva che ti vedono coinvolto? Cosa ti piacerebbe fare?
Per il momento no. Do priorità alla scuola, ma continuo quotidianamente a migliorare la mia tecnica vocale e la mia conoscenza musicale.
Uno dei progetto a cui tengo in modo particolare è quello di incidere un album contenente brani scritti da me: un modo per racchiudere tutte le mie emozioni e questo mio inizio di storia. Speriamo di riuscirci prima o poi.