Champions League: Juve inverti la rotta per evitare una seconda Istanbul


di Piero Ladisa – Ci risiamo. La vittoria contro il Malmö, centrata dalla Juventus nella prima giornata della fase a gironi di Champions League, aveva illuso un po’ tutti. Dopo il successo contro i campioni di Svezia sono arrivate, in campo europeo, solo delusioni e sconfitte.

L’ultima, in ordine cronologico, è maturata ieri sera in Grecia contro l’Olympiakos. Nella terra degli dei, la Juventus si è mostrata 'mortale', alter ego di quella corazzata ammirata tra i confini nazionali e capace di fregiarsi del titolo di campione d’Italia per ben tre anni consecutivi. Oltre al blocco mentale di alcuni gioielli bianconeri (Pogba, Vidal, Tevez) non ancora capaci di far la differenza nelle partite europee che contano, a finire sul banco degli imputati è la precaria condizione fisica mostrata da qualche singolo: il pensiero corre subito a Pirlo, autore ieri di una pessima prestazione e distante anni luce dal giocatore eccelso ammirato sino a poco tempo fa. 

L’unica nota lieta della trasferta in terra ellenica è rappresentata da Morata. L’ex attaccante del Real Madrid ha disputato un’ottima gara che poteva essere condita dal gol se Roberto non avesse impostato la modalità saracinesca.

ANALOGIE CON LA PASSATA STAGIONE – Anche lo scorso anno, al giro di boa della fase a gironi di Champions, la Juve si ritrovò in condizioni simili a quelle attuali. La truppa di Conte aveva raccolto solamente due punti ed era terza nel proprio gruppo dietro Real Madrid e Galatasaray. Sappiamo poi come andò finire: la sconfitta patita nel gelo di Istanbul fece retrocedere i bianconeri nell’Europa meno nobile. Onde evitare di ripetere ciò che avvenne ad Istanbul, la formazione allenata da Allegri dovrà perentoriamente invertire la rotta a partire dalla prossima sfida europea in programma allo Stadium con l’Olympiakos il 4 novembre. Altrimenti i fantasmi turchi potrebbero, a distanza di un anno, ritornare prepotentemente alla ribalta. Uscire di scena allo stesso modo per due anni consecutivi dalla competizione europea per club più importante, non sarebbe di certo un buono spot per una società blasonata come la Juve dove vincere resta – Boniperti docet – l’unica cosa che conta.