È un po’ il destino che attende gli spettatori di “Colpa delle stelle”(“The Fault in Our Stars”), adattamento cinematografico del best seller letterario di John Greene e prima significativa prova del regista Josh Boone.
Hazel Grace Lancaster e Augustus Waters sono due giovani adolescenti che s’incontrano per caso, nel bel mezzo di un’esistenza resa difficile e travagliata dalla malattia.
Ad Augustus, ex giocatore di basket, il cancro ha portato via una gamba, mentre Hazel ci convive costretta a non staccarsi mai dall’ossigeno per i suoi polmoni.
Si piacciono subito e riempiono le loro vite precarie con un amore profondo e senza remore. Dopo poco insieme affrontano un difficile viaggio ad Amsterdam per incontrare Peter Van Houten, lo scrittore preferito di Hazel. Un viaggio romantico che si trasforma in una cocente delusione a causa dello scostante approccio di Van Houten e di una sconvolgente rivelazione di Augustus. La tragedia sembra non voler abbandonare la vita dei due ragazzi, disperatamente aggrappati al loro amore.
La sceneggiatura, scritta da Scott Neustadler e Micahel Weber, svolge con estrema delicatezza una trama che nel dramma non rinuncia a spunti di elegante ironia. Un lavoro che dà personalità a una pellicola incastonata all’interno di un filone cinematografico che, da “Love Story” in poi, è stato sempre molto battuto. Tremendamente bravi i due interpreti principali, Shaily Woodly, ”Hazel Grace”,e Ansel Elgort, “Augustus”,perfettamente a loro agio nella complessità dei loro personaggi.
Realizzato con grande cura, e un budget contenuto di 12 milioni di dollari, “Colpa delle stelle” ha fin qui raccolto un successo incontestabile. Mentre in Italia è stato il dominatore del mese di settembre, negli Stati Uniti l’incasso al botteghino ha superato i 266 milioni di dollari.
