BARI - “Siamo ad un anno dall’omicidio di Paola Labriola che ha rappresentato un punto di fallimento del sistema, uno spartiacque. Questa però è stata per noi anche l’occasione per una riflessione specifica e profonda sulla organizzazione dei servizi. Sono stati anni difficili in cui i tagli alla sanità hanno marginalizzato il dibattito proprio sulle prestazioni che riguardavano persone con problemi di dipendenza o di disagio mentale. Noi oggi insieme dobbiamo ripartire dando coraggio a coloro che hanno aperto a nuove pratiche, hanno riorganizzato i servizi, hanno reso le persone con questi problemi capaci di fare esperienze importanti, di partecipare a gare sportive, di mettere in piedi eventi teatrali, di imparare un lavoro, di imparare a migliorare la capacità relazionale. Dobbiamo guardare con onestà la qualità dei servizi, capire cosa ancora funziona e cosa va migliorato ma questo lo si fa coinvolgendo la cittadinanza, discutendo insieme su cosa significhi migliorare la salute mentale di tutti”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina alla presentazione del festival della Salute Mentale: che si svolgerà a Bari dall’11 al 19 ottobre.
“Il festival non è nascondere la polvere sotto il tappeto, non è un’omissione – ha aggiunto il Presidente Vendola - il festival è un incontro di buone pratiche, è restituire la parola agli operatori, agli utenti, ai familiari e capire come abbiano interagito tra di loro. Il festival anticipa un percorso che ci porterà, nel giro di un paio di mesi, agli stati generali della salute mentale, ad un momento cioè in cui tutti si possano ritrovare per scambiarsi opinioni e fare massa critica. Vivendolo come una esperienza di cittadinanza attiva, credo che questo festival possa essere veramente l’inizio di un bel cambiamento. Io sono molto curioso di questa esperienza, il cui giusto significato sta nel provare a riagganciare un mondo in tutti i suoi dolori, ma anche in tutta la sua capacità di reagire ai dolori”.
“Noi un anno fa – ha sottolineato Vendola - abbiamo corso il rischio che al tema della violenza e della poca sicurezza si rispondesse con la militarizzazione del territorio, non interrogandosi invece sulle cause che generano la violenza. E poi, in questo anni non è vero che abbiamo accorpato, non è vero che abbiamo ridotto i servizi. Non abbiamo chiuso luoghi, anche perchè la sicurezza la si garantisce moltiplicando i servizi sul territorio non militarizzando e chiudendo. E comunque noi speriamo che su questo si cominci un discorso visibile di cambiamento. Leggendo il programma di questo festival – ha concluso Vendola - si intuisce come in questo ultimo anno silenziosamente tante cose si siano messe in movimento. Certo, non sono ancora soddisfacenti perchè il percorso è lungo e complesso, ma abbiamo iniziato”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina alla presentazione del festival della Salute Mentale: che si svolgerà a Bari dall’11 al 19 ottobre.
“Il festival non è nascondere la polvere sotto il tappeto, non è un’omissione – ha aggiunto il Presidente Vendola - il festival è un incontro di buone pratiche, è restituire la parola agli operatori, agli utenti, ai familiari e capire come abbiano interagito tra di loro. Il festival anticipa un percorso che ci porterà, nel giro di un paio di mesi, agli stati generali della salute mentale, ad un momento cioè in cui tutti si possano ritrovare per scambiarsi opinioni e fare massa critica. Vivendolo come una esperienza di cittadinanza attiva, credo che questo festival possa essere veramente l’inizio di un bel cambiamento. Io sono molto curioso di questa esperienza, il cui giusto significato sta nel provare a riagganciare un mondo in tutti i suoi dolori, ma anche in tutta la sua capacità di reagire ai dolori”.
“Noi un anno fa – ha sottolineato Vendola - abbiamo corso il rischio che al tema della violenza e della poca sicurezza si rispondesse con la militarizzazione del territorio, non interrogandosi invece sulle cause che generano la violenza. E poi, in questo anni non è vero che abbiamo accorpato, non è vero che abbiamo ridotto i servizi. Non abbiamo chiuso luoghi, anche perchè la sicurezza la si garantisce moltiplicando i servizi sul territorio non militarizzando e chiudendo. E comunque noi speriamo che su questo si cominci un discorso visibile di cambiamento. Leggendo il programma di questo festival – ha concluso Vendola - si intuisce come in questo ultimo anno silenziosamente tante cose si siano messe in movimento. Certo, non sono ancora soddisfacenti perchè il percorso è lungo e complesso, ma abbiamo iniziato”.