Inaugurato il 13° anno della Università Popolare Barese 'Puglieuropa'

di Vittorio Polito - Nella Sala Consiliare della Provincia di Bari, presente un numeroso pubblico ed il presidente della Provincia, Francesco Schittulli, è stato inaugurato il 13° anno accademico della Università della Terza Età “Puglieuropa” che per l’occasione ha cambiato nome: oggi si chiama «Università Popolare Barese Puglieuropa» con sede sempre presso l’Istituto Tecnico “Romanazzi” (Via Celsio Ulpiani).

Dopo il saluto del presidente della Provincia, è intervenuto il presidente della Università, Francesco Minervini, che salutando i presenti, ha fatto un po’ la storia delle Università Popolari. «Le università popolari e della terza età hanno radici storiche profonde – ha esordito Minervini - nella nostra città la prima università popolare fu fondata esattamente un secolo fa, ed ebbe fra i suoi animatori e dirigenti Giovanni Colella e Piero Delfino Pesce. Ho voluto ricordare queste esperienze per due motivi: il primo è per tener presente che le Università Popolari e della terza età hanno radici antiche; il secondo motivo è quello che inevitabilmente l’attività di queste associazioni deve sempre fare i conti con la realtà nella quale operano, e sapersi quindi adeguare alla stessa per essere in grado di offrire una proposta sempre all’altezza dei tempi.

Da quando si avviò – nel secolo scorso - quella che potremo definire la fase contemporanea delle Università della terza età, sono passati oltre venti anni. Un arco di tempo caratterizzato da grandissimi mutamenti nella società, nella cultura, nella tecnologia. Basta andare con la memoria a quello che c’era, e a quello che non c’era, 20-25 anni fa, per renderci conto di quante cose siano cambiate. E allora ci chiediamo: come essere all’altezza di questi cambiamenti?».

Da questa cerimonia inaugurale parte, quindi, il processo per il mutamento nuova denominazione che da U.T.E. diventa “Università Popolare Barese Puglieuropa”, non per un ritorno al passato ma per essere sempre all'altezza del presente e del futuro, per rafforzare ed estendere il ruolo di organizzatori e diffusori di cultura prescindendo dal riferimento all'età, che a volte è fuorviante. Il motto che contraddistingue l’Università è “Incontrarsi in amicizia per coltivare interessi comuni”.

I soci dell’Università non sono solo spettatori passivi, ma partecipano attivamente alla consistente programmazione (lezioni, concerti, spettacoli, conferenze, incontri con autori, presentazione di libri, gite, riunioni conviviali, teatro, ecc.).

«Per tutto questo – ha continuato Minervini - dobbiamo sempre ringraziare calorosamente i nostri docenti, che con passione ed impegno dedicano il loro tempo e la loro professionalità a favore dei nostri soci».

Sono stati ricordati due bravissimi e carissimi docenti scomparsi nei mesi scorsi: il maestro Leo Morelli, docente di pittura, e Giorgio Cavaglieri, docente di guida all'ascolto della musica.

È seguito il graditissimo concerto con la voce di Idilia Annese e Giana Iaffaldano al pianoforte, che hanno eseguito musiche di Mascagni, Thomas, Schumann, Gluck, Tosti, Lombardo, Ranzato e Strauss, concludendo con una antica canzone napoletana del 1839 “Te voglio bene assaje”, di autore ignoto, attribuita a Raffaele Sacco, che hanno entusiasmato il pubblico presente.

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