BARI - La Puglia, Cenerentola per forza sui binari. “Da cittadino pugliese, mi chiedo perché una regione che ha poco da invidiare al Nord e, secondo gli indicatori economici, ne tiene il passo, sia condannata al più desolante abbandono nei collegamenti ferroviari, un autentico, vergognoso, buco nero dei trasporti”. È il commento del presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, all’ennesimo caso di “malaferrovia” a danno del territorio regionale: la mancata entrata in funzione della nuova stazione di Apricena delle Ferrovie del Gargano, sulla tratta tra Foggia e il promontorio.
“Dopo i lustrini dell’inaugurazione, un anno fa, iI 2 settembre 2013, è calato il silenzio sulla struttura costata 40 milioni e quel che è peggio si rischia il degrado, per il mancato utilizzo”, osserva Introna. La ritardata apertura della stazione, annunciata per il dicembre del 2013 e mai avvenuta, ha gelato le aspettative dei cittadini garganici, che contavano su questa infrastruttura alternativa ai percorsi stradali dalla “Montagna”, resi insicuri d’inverno dalle condizioni atmosferiche e a volte impercorribili.
“Nè stazione, nè treni e passeggeri. Di fatto: un binario morto”, nota ancora il presidente del Consiglio regionale. Ad aggiungere la beffa al danno, si apprende che tutte le opere da realizzare sono concluse e che mancherebbe solo la certificazione dell’osservanza delle norme relative alla sicurezza.
“Non so al momento a chi vada attribuita la titolarità di tali verifiche, ma chi deve agire agisca - dice Introna - mi sembra che sia passato già troppo tempo ed è diritto dei garganici, dei cittadini della provincia di Foggia e di tutti i pugliesi che la tratta diventi finalmente operativa”.
Il presidente Introna ha intanto annunciato di aver chiesto un incontro all’amministratore delegato delle Ferrovie italiane, Michele Elia. “Conto di averlo quanto prima, per fare il punto sui disagi che i viaggiatori subiscono quotidianamente in Puglia sui binari e sui programmi di Alta Velocità sulla linea ferroviaria adriatica e Alta Capacità sulla Napoli-Bari, anche alla luce del Decreto Sblocca Italia”.
“Dopo i lustrini dell’inaugurazione, un anno fa, iI 2 settembre 2013, è calato il silenzio sulla struttura costata 40 milioni e quel che è peggio si rischia il degrado, per il mancato utilizzo”, osserva Introna. La ritardata apertura della stazione, annunciata per il dicembre del 2013 e mai avvenuta, ha gelato le aspettative dei cittadini garganici, che contavano su questa infrastruttura alternativa ai percorsi stradali dalla “Montagna”, resi insicuri d’inverno dalle condizioni atmosferiche e a volte impercorribili.
“Nè stazione, nè treni e passeggeri. Di fatto: un binario morto”, nota ancora il presidente del Consiglio regionale. Ad aggiungere la beffa al danno, si apprende che tutte le opere da realizzare sono concluse e che mancherebbe solo la certificazione dell’osservanza delle norme relative alla sicurezza.
“Non so al momento a chi vada attribuita la titolarità di tali verifiche, ma chi deve agire agisca - dice Introna - mi sembra che sia passato già troppo tempo ed è diritto dei garganici, dei cittadini della provincia di Foggia e di tutti i pugliesi che la tratta diventi finalmente operativa”.
Il presidente Introna ha intanto annunciato di aver chiesto un incontro all’amministratore delegato delle Ferrovie italiane, Michele Elia. “Conto di averlo quanto prima, per fare il punto sui disagi che i viaggiatori subiscono quotidianamente in Puglia sui binari e sui programmi di Alta Velocità sulla linea ferroviaria adriatica e Alta Capacità sulla Napoli-Bari, anche alla luce del Decreto Sblocca Italia”.