BARI - Crudeltà e futili motivi: sono queste le nuove aggravanti contestate dal Pm a Vincenzo Poliseno, imputato in abbreviato per l'omicidio della psichiatra Paola Labriola, uccisa il 4 settembre 2013 in un centro di salute mentale.
La contestazione è avvenuta dopo la perizia psichiatrica.
Il killer, che uccise il suo medico perché insoddisfatto della terapia, all'epoca dei fatti era capace di intendere e volere ed è attualmente "in grado di partecipare al processo".