Punta Perotti, rigettata richiesta risarcimento. Il legale dei Matarrese, 'margini per impugnare'

BARI - Storica sentenza sull'abbattimento di Punta Perotti. In queste ore il Tribunale di Bari ha rigettato la richiesta di risarcimento avanzata dalle imprese costruttrici. "Ci sono ampi margini per impugnare la decisione del Tribunale di Bari che ha rigettato la richiesta di risarcimento delle imprese". Così l'avv. Michele Lobuono, difensore della società Sud Fondi del Gruppo Matarrese di Bari, commenta la decisione della terza sezione civile del Tribunale di Bari che ieri ha sciolto la riserva sulla richiesta di risarcimento danni per oltre 570 milioni di euro avanzata dai Matarrese con riferimento alla complessa vicenda giudiziaria di Punta Perotti.

"Prendiamo atto del rigetto delle domande - sostiene Lobuono - ma dobbiamo ancora discuterne con i nostri clienti riservandoci quindi di fare ogni valutazione sulla possibilità di fare appello". Una "sentenza articolata - spiega l'avvocato - che motiva il rigetto da un lato dando rilevanza alla sentenza di Strasburgo (che ha risarcito la Sud Fondi per 37 milioni di euro, ndr) per la perdita subita dalla ingiusta confisca, dall'altro dà rilievo al profilo probatorio sulla quantificazione del mancato guadagno". 

Nella sentenza il giudice Oronzo Putignano ripercorre l'intera vicenda, dal piano di lottizzazione presentato nel 1979, alla costruzione dei palazzi sul lungomare Sud di Bari poi sequestrati, confiscati, demoliti, fino alla restituzione dei suoli su cui gli edifici sorgevano, attraverso decine di procedimenti penali, civili, amministrativi e dinanzi alla Cedu (Corte europea dei Diritti dell'Uomo), celebrati tra il 1997 e il 2012.

DECARO: “ORA DISCUTIAMO INSIEME A TUTTI DELLA RIQUALIFICAZIONE DI QUELL’AREA” - Questo pomeriggio il sindaco Antonio Decaro ha incontrato la stampa per commentare la sentenza con cui il Tribunale di Bari ha rigettato la richiesta di risarcimento avanzata dalle imprese costruttrici.

“Nessun barese dovrà pagare un euro per l’abbattimento dei palazzi di Punta Perotti -ha dichiarato il sindaco in apertura - è importante ribadirlo oggi, alla luce di una sentenza di primo grado che ha dato atto al Comune di Bari di avere proceduto nel 2006 ad una demolizione giusta perché dovuta per legge e dunque di non dover alcun risarcimento alle imprese. Vorrei ricordare che quella demolizione è stata il frutto di una battaglia importante condotta dal centro sinistra di Bari che raccoglieva le richieste di una larga parte della società civile. Ora possiamo parlare del futuro di quelle aree senza pressioni e senza paure, ragionare in maniera trasparente con i cittadini e con i proprietari dei suoli per disegnare la riqualificazione dell’area del lungomare sud che va da Punta Perotti a San Giorgio. Lo faremo dopo la riunione di giunta monotematica convocata la prossima settimana. Con gli assessori, con l’avvocatura comunale e con gli uffici tecnici dovremo approfondire tutti gli aspetti della vicenda e definire le priorità e gli obiettivi dell’azione amministrativa per un’area strategica del litorale cittadino in cui insistono vincoli paesaggistici e urbanistici complessi. Senza alcun pregiudizio, ma con una visione chiara e coerente di quello che vogliamo diventi il lungomare sud: un’area in cui non sorgeranno grandi volumetrie ma si punterà a valorizzare il rapporto con il mare in chiave turistica e ricettiva. È possibile dar vita ad un piano di rigenerazione urbana che valorizzi finalmente una delle zone potenzialmente più belle della città nell’interesse di tutti i baresi. Ho chiesto a Michele Emiliano e agli assessori che nel 2006 sono stati insieme a me protagonisti di quella vicenda, di essere qui oggi per condividere un risultato importante per l’intera città”.

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