Raddoppio della ferrovia Termoli-Lesina: Introna chiede un incontro in Molise

BARI - “Parliamo del raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina, affrontiamo insieme il problema di comune interesse tra le nostre Regioni”. Un incontro urgente a Campobasso, sul nodo appulo-molisano che rientra tra i progetti di ammodernamento e velocizzazione dei binari adriatici: è la richiesta rivolta dal presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, al presidente dell’Assemblea regionale del Molise. “Ho chiesto al collega Vincenzo Niro di farsi parte attiva di un momento confronto, nei prossimi giorni, allargato agli Assessorati competenti”: si è già detto disponibile, infatti l’assessore regionale pugliese ai trasporti, Giovanni Giannini.

Questo, si legge nella nota inviata da Introna; perché “nell’ambito del potenziamento della dorsale adriatica, previsto tra i programmi del Gruppo Ferrovie Italiane per l’immediato futuro, il raddoppio della tratta Termoli-Lesina ha carattere prioritario, per eliminare la strozzatura del binario unico su oltre 31 chilometri, tra Molise e Puglia, che frena qualsiasi prospettiva di incremento della capacità e della velocità su rotaie, lungo la direttrice orientale della penisola”.

Il miglioramento e la modernizzazione dei trasporti ferroviari è una leva “fondamentale per lo sviluppo delle Regioni del Sud e per avvicinare la Puglia, il Molise e l’intero Mezzogiorno al Nord Italia e all’Europa”, osserva il presidente pugliese.

549 milioni di euro il costo complessivo del raddoppio Termoli-Lesina, diviso in due lotti funzionali. Il primo corrisponde al sotto-progetto Ripalta-Lesina, interamente in territorio pugliese (6.845 metri, 106 milioni di euro). Ministero e Commissione VIA hanno dato parere positivo, la Regione Puglia ha già dato il sì.

L’altro lotto è ripartito in due sotto-progetti: Ripalta-Campomarino Ripalta-Termoli (18.260 metri) e Campomarino-Termoli (5940 metri). Si attende l’approvazione della Regione Molise.

Solo la tratta Termoli-Lesina e la strozzatura all’altezza della stazione di Ortona, in Abruzzo, sono tuttora a binario unico lungo l’Adriatico. Il raddoppio totale, oltre alla soppressione di passaggi a livello e alla messa in opera di nuove tecnologie, contribuiranno all’innalzamento della velocità dei convogli ferroviari lungo la dorsale. I treni potranno toccare i 200 chilometri orari per tratte complessiva di circa 300 chilometri. Tutto concorrerà all’abbattimento dei tempi di percorrenza illustrato dall’amministratore delegato del Gruppo FSItaliane Michele Elia al presidente Introna, nell’incontro di venerdì 10 ottobre a Roma. Al termine dei lavori, previsto nel 2018, si risparmieranno 50 minuti sull’intero percorso dal nodo hub di Bologna a Lecce: 40’ tra l’Emilia e Bari, altri 10’ fino a Lecce. (fel)

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