Sinodo: svolta su divorzio e gay

Grandi cambiamenti in vista per la Chiesa cattolica. "Le persone omosessuali hanno doti e qualita' da offrire alla comunita' cristiana". Con queste parole, contenute nella "Relatio post-disceptationem" del Sinodo, il Vaticano ha avviato oggi una vera e propria "conversione pastorale" che appare sorprendente specie in un paese come l'Italia dove i vescovi si erano opposti ai Dico: "senza negare le problematiche morali connesse alle unioni omosessuali si prende atto - si legge infatti nella 'Relatio' proposta dal presidente dei vescovi europei Peter Erdo - che vi sono casi in cui il mutuo sostegno fino al sacrificio costituisce un appoggio prezioso per la vita dei partners".

Inoltre, "la Chiesa ha attenzione speciale verso i bambini che vivono con coppie dello stesso sesso, ribadendo che al primo posto vanno messi sempre le esigenze e i diritti dei piccoli". Seguendo questa stessa logica, la gran parte dei padri ha preso posizione, in tema di riammissione ai sacramenti dei divorziati risposati, "per una maggiore apertura a condizioni ben precise quando si tratta di situazioni che non possono essere sciolte senza determinare nuove ingiustizie e sofferenze". In sostanza, afferma il documento intermedio del Sinodo, "non e' saggio pensare a soluzioni uniche o ispirate alla logica del tutto o niente", ma "l'eventuale accesso ai sacramenti occorrerebbe fosse preceduto da un cammino penitenziale, sotto la responsabilita' dal vescovo diocesano, e con un impegno chiaro in favore dei figli".

 "Si tratterebbe - dunque - di una possibilita' non generalizzata, frutto di un discernimento attuato caso per caso, secondo una legge di gradualita', che tenga presente la distinzione tra stato di peccato, stato di grazia e circostanze attenuanti". 

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