BARI - “Con propria determina dirigenziale di ottobre il Direttore Generale della ASL di Foggia ha stabilito l’accorpamento del distretto socio-sanitario Troia-Accadia (composto da 16 comuni del Subappennino meridionale) e di quelli di San Marco e di Foggia 2 a quello di Lucera.
L’esito di questa decisione, una specie di taglio ‘lineare’ finalizzato alla razionalizzazione della spesa, per il Subappennino è quello di rendere difficilmente accessibile alla popolazione di quei centri – Anzano di Puglia dista ben 90 km da Lucera - l’iter amministrativo delle cure richieste o da richiedere cosa che determinerà un oggettivo indebolimento del diritto costituzionale alla tutela della salute.
Inoltre l’accorpamento del Distretto comporta in se la chiusura dell’Ambito socio-sanitario di zona a Troia, anch’esso accorpato a quello di Lucera.
Ci chiediamo se questa decisione in fase di scadenza di mandato possa davvero raggiungere l’obiettivo di tagliare gli sprechi oltre che le cure o se la cosa si riduca ad un rimescolamento delle strutture complesse e semplici fra i territori che finiscono sempre con il penalizzare il Subappennino e le aree considerate come marginali a favore di quelle considerate ‘forti’ per tanti motivi, a volte distanti dalla oggettività (citiamo a caso Manfredonia e Cerignola!).
In tutto questo si stenta a vedere attuato quel modello sanitario fondato sulle strutture territoriali, sugli ospedali di comunità, sulla medicina di prossimità mentre appare il ghigno del taglio imposto dal rientro che però in questo caso non ne è il responsabile.
Ed è un ghigno che non ci piace”. A riferirlo in una nota il Presidente del Gruppo SEL, Michele Losappio e del Consigliere Giuseppe Dipumpo (SEL).
L’esito di questa decisione, una specie di taglio ‘lineare’ finalizzato alla razionalizzazione della spesa, per il Subappennino è quello di rendere difficilmente accessibile alla popolazione di quei centri – Anzano di Puglia dista ben 90 km da Lucera - l’iter amministrativo delle cure richieste o da richiedere cosa che determinerà un oggettivo indebolimento del diritto costituzionale alla tutela della salute.
Inoltre l’accorpamento del Distretto comporta in se la chiusura dell’Ambito socio-sanitario di zona a Troia, anch’esso accorpato a quello di Lucera.
Ci chiediamo se questa decisione in fase di scadenza di mandato possa davvero raggiungere l’obiettivo di tagliare gli sprechi oltre che le cure o se la cosa si riduca ad un rimescolamento delle strutture complesse e semplici fra i territori che finiscono sempre con il penalizzare il Subappennino e le aree considerate come marginali a favore di quelle considerate ‘forti’ per tanti motivi, a volte distanti dalla oggettività (citiamo a caso Manfredonia e Cerignola!).
In tutto questo si stenta a vedere attuato quel modello sanitario fondato sulle strutture territoriali, sugli ospedali di comunità, sulla medicina di prossimità mentre appare il ghigno del taglio imposto dal rientro che però in questo caso non ne è il responsabile.
Ed è un ghigno che non ci piace”. A riferirlo in una nota il Presidente del Gruppo SEL, Michele Losappio e del Consigliere Giuseppe Dipumpo (SEL).