TARANTO - “Su Tempa Rossa chiedo al Ministero di fermare l’iter: è più che mai opportuno attendere la Valutazione del Danno Sanitario”. È quanto chiede il senatore Dario Stefàno in una lettera e in un’interrogazione indirizzate al Ministro dell’Ambiente nelle quali si sottolinea come “sarebbe paradossale che una Valutazione di Danno Sanitario eventualmente negativa arrivasse a impianto costruito. Aggirando, peraltro, anche il principio europeo di precauzione”.
“Ero assessore - ricorda il senatore - quando nel 2011 la Giunta Regionale fece proprio il parere favorevole con prescrizioni del Comitato Via regionale sul progetto, formulato sulla scorta dell’assenso rilasciato dalla Provincia di Taranto e dal Comune di Taranto (che solo recentemente ha espresso totale contrarietà).Già allora si evidenziò che lo stoccaggio del greggio avrebbe comportato l’emissione di composti organici volatili fra cui anche gli idrocarburi policlici aromatici, i cosiddetti IPA e si sottolineò “il quadro di una città che sostiene un notevole peso di patologie letali alcune delle quali in aumento”.
“E, cosa decisiva e rilevantissima - sottolinea Stefàno - si stabilì di prescrivere a carico dell’ENI la presentazione all’ARPA e all’ASL di una valutazione di incidenza sanitaria (VIS) quale monitoraggio dell’andamento sanitario connesso con l’attività di stabilimento al fine di tutelare la salute. Cosa che ENI non ha mai fatto”.
“Oggi occorre tener conto dei fatti nuovi intervenuti – scrive Stefàno. In primo luogo l’approvazione della legge regionale sulla Valutazione di Danno Sanitario, che deve essere osservata anche se successiva alla procedura di VIA per le aree a rischio industriale. Ma anche il Report di ARPA del 25 settembre scorso, in cui si evidenzia l’incremento di emissioni IPA del 14%, e la convocazione della cabina di regia per la redazione della valutazione del danno sanitario”.
“Credo - conclude Stefàno - che l’esito della valutazione ad opera della cabina di regia possa fornire un dato ulteriore ed essenziale per l’autorizzazione VIA- AIA del Ministero dell’Ambiente, il quale ha competenza sull’argomento”.
“Ero assessore - ricorda il senatore - quando nel 2011 la Giunta Regionale fece proprio il parere favorevole con prescrizioni del Comitato Via regionale sul progetto, formulato sulla scorta dell’assenso rilasciato dalla Provincia di Taranto e dal Comune di Taranto (che solo recentemente ha espresso totale contrarietà).Già allora si evidenziò che lo stoccaggio del greggio avrebbe comportato l’emissione di composti organici volatili fra cui anche gli idrocarburi policlici aromatici, i cosiddetti IPA e si sottolineò “il quadro di una città che sostiene un notevole peso di patologie letali alcune delle quali in aumento”.
“E, cosa decisiva e rilevantissima - sottolinea Stefàno - si stabilì di prescrivere a carico dell’ENI la presentazione all’ARPA e all’ASL di una valutazione di incidenza sanitaria (VIS) quale monitoraggio dell’andamento sanitario connesso con l’attività di stabilimento al fine di tutelare la salute. Cosa che ENI non ha mai fatto”.
“Oggi occorre tener conto dei fatti nuovi intervenuti – scrive Stefàno. In primo luogo l’approvazione della legge regionale sulla Valutazione di Danno Sanitario, che deve essere osservata anche se successiva alla procedura di VIA per le aree a rischio industriale. Ma anche il Report di ARPA del 25 settembre scorso, in cui si evidenzia l’incremento di emissioni IPA del 14%, e la convocazione della cabina di regia per la redazione della valutazione del danno sanitario”.
“Credo - conclude Stefàno - che l’esito della valutazione ad opera della cabina di regia possa fornire un dato ulteriore ed essenziale per l’autorizzazione VIA- AIA del Ministero dell’Ambiente, il quale ha competenza sull’argomento”.