Torre Guaceto, sit-in a Bari

BARI - "Il depuratore di Carovigno, nel brindisino, non può continuare a scaricare reflui nella riserva naturale di Torre Guaceto". A chiederlo gli aderenti al 'Gruppo di azione spontanea per Torre Guaceto e Terranova' che martedì hanno protestato a Bari fuori dalla sede del Consiglio regionale della Puglia, chiedendo il blocco dello scarico e la realizzazione di una condotta sottomarina. Una delegazione di manifestanti ha incontrato il presidente del Consiglio, Onofrio Introna.

Poche ore dopo la manifestazione è stato approvato all’unanimità l’ordine del giorno sul funzionamento del depuratore di Carovigno di cui è primo firmatario il consigliere regionale Francesco De Biasi. Con il documento il Consiglio regionale impegna la Giunta a mettere in atto gli interventi tecnici necessari a garantire l’integrità ambientale dell’oasi naturale “considerato che l’attivazione del depuratore ha causato inquinamento e turbative ambientali nella suddetta località”.

“Garantire l’integrità ambientale di Torre Guaceto, salvaguardare la biodiversità di una riserva marina straordinaria come quella nel litorale nord brindisino, azzerare le turbative ambientali ed ogni causa di inquinamento”: il presidente Introna ha riassunto i contenuti dell’ordine del giorno (“Funzionamento depuratore di Carovigno”), approvato a fine seduta consiliare, come annunciato nel corso dell’incontro con la delegazione spontanea di cittadini.

"L’ambiente, il paesaggio e la bellezza sono sempre una priorità: abbiamo chiesto al governo regionale di attivare con urgenza le verifiche tecniche che consentiranno di adottare le misure necessarie”.

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