'Un “incubo” di scuola': sit-in degli studenti tarantini

TARANTO - Maggiore attenzione al mondo della scuola e risposte concrete alle problematiche che attanagliano gli studenti: a chiederlo sono i ragazzi del Liceo statale “Galileo Ferraris-Quinto Ennio” di Taranto che oggi, lunedì 27 ottobre, sono scesi in piazza per rivendicare i propri diritti. Teatro della protesta la centralissima piazza della Vittoria, dove, per l’occasione, è stato allestito un palco. I giovani rappresentati dell’istituto hanno deciso di trasformare la mattinata da assemblea scolastica a vera e propria protesta, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica circa le cattive condizioni nelle quali sono costretti a portare avanti i propri studi i giovani della nostra città e non solo. Hanno preso parte alla manifestazione anche gli studenti di altri licei tarantini.

A partire dalle ore 9.00 e fino alle 11.30 circa, si è discusso a proposito della riforma intitolata “La Buona Scuola”, voluta dal Premier Matteo Renzi e dal Ministro Stefania Giannini, facendo il punto rispetto ai concreti vantaggi ottenuti sino ad ora, in particolare per ciò che concerne gli istituti scolastici del nostro territorio che cadono a pezzi o comunque non hanno le caratteristiche giuste, nonostante i fondi già stanziati o promessi dal Governo. Non è mancato il supporto dell’intero corpo docenti dell’istituto oltre che del Dirigente scolastico, prof. Marco Dalbosco, il quale è intervenuto sul palco sostenendo l’iniziativa e incitando i ragazzi a far sentire la propria voce e pretendere gli spazi idonei allo studio.

"Più che una “Buona Scuola” la definirei una “Scuola Utopistica”", afferma il rappresentante d’istituto del Liceo “G. Ferraris-Q. Ennio” Edoardo Trombettieri, che spiega: "Anche con mille difficoltà, si cerca sempre il modo di andare avanti. Ma arriva un momento in cui occorre dire basta, in cui occorre far rispettare i nostri diritti ! Vogliamo delle risposte dalla nostra Provincia e abbiamo già richiesto un incontro con il Presidente Tamburrano".

(foto: Gianmarco Sansolino)

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