di Nicola Zuccaro - Se c'è una data da dedicare alle vittime del terrorismo barese questa è, a pieno titolo, il 28 novembre.
Nello stesso giorno Benedetto Petrone (1977) e Giuseppe Filippo (1980) persero la vita in circostanze che, pur essendo state abbondantemente descritte e commemorate, nella mattinata odierna, rendono giustizia sia alla storia contemporanea barese che alla necessità di approfondire lo studio su quel tragico fenomeno che devastò l'Italia con sangue e lutti, fra gli anni '70 e gli anni '80 del secolo scorso. Bari, come Roma, Milano, Bologna,Genova e Torino (qui il 10 marzo 1978 perse la vita il sottufficiale di Polizia Rosario Berardi, originario del capoluogo pugliese) non restò esclusa da quella ondata di violenza che attraversò, durante il periodo precedentemente menzionato, alcune delle principali città italiane. L'accoltellamento del 18enne Benedetto Petrone (giovane operaio residente nella Città Vecchia e appassionato protagonista della lotta a favore dei più
deboli) e del 50enne appuntato di Polizia Giuseppe Filippo che difese la propria arma di ordinanza, prima di essere presumibilmente crivellato da 2 terroristi di Prima Linea, richiedono ed impongono, al tempo stesso, la riscrittura di quella che fu definita, anni addietro (dal nome di un celebre documentario televisivo), la Notte della Repubblica.