L’etimologia del nome (dal greco amphi = doppio e bios = vita), sta ad indicare che il ciclo vitale degli anfibi che si suddivide in due fasi differenti: una acquatica e una terrestre. Il mistero della metamorfosi ha sempre affascinato i naturalisti, ancor più per questa classe di vertebrati che sembrano rappresentare la linea di passaggio tra la vita acquatica e quella terrestre, essendo stati i primi, circa 360 milioni anni fa, ad aver colonizzato la terraferma. La vita larvale, così come la fase della riproduzione, è pur sempre rimasta legata all’ambiente acquatico ed è proprio la scomparsa di questi habitat, particolarmente delicati, tra le prime cause di difficoltà di sopravvivenza delle specie. Gli anfibi sono, infatti, tra i più minacciati, delle 85 specie europee il 60% circa pare essere in rapido declino come numero di esemplari e la situazione italiana sarebbe tra le più gravi. Tra le altre cause vi sono l’inquinamento, il buco dell’ozono, il surriscaldamento globale, l’introduzione di specie aliene e predatrici. Per approfondire l’argomento e sensibilizzare sulla salvaguardia degli anfibi, il C.E. “Fillirea” (Centro di Esperienza del Parco), ha organizzato per domenica prossima, 30 novembre, un percorso alla scoperta della “doppia vita” del Parco, che spazia tra il bosco e le pozze d’acqua, tra gli stagni e le paludi, alla ricerca di rane, rospi e raganelle. L’attività è realizzata dalla cooperativa Terradimezzo e patrocinata dal Presidente del Parco Andrea Guido, assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Lecce. Per scoprire il “bosco che gracida” l’appuntamento è alle ore 11.nell’area pre-Parco, sede del C.E. Le attività termineranno per le ore 13. È prevista una quota di partecipazione. Per gli appassionati delle due ruote, c’è sempre la possibilità di noleggiare le biciclette per scoprire il Parco in autonomia. Per informazioni e prenotazioni: Cooperativa Terradimezzo 333 9855341 – 349 7587100.
