BARI - “Era iniziata con l’annuncio di una ‘rivoluzione dolce’ operata dalla ‘Puglia migliore’, l’epopea vendoliana e del centrosinistra. Sta terminando travolta da numeri agghiaccianti: quelli elaborati dalla Banca d’Italia relativi ai primi nove mesi dell’anno in corso, che attestano e fotografano una caduta libera anche in un comparto che pure era stato illustrato come un traino per l’intera economia regionale, il turismo internazionale (nonostante milioni e milioni di euro spesi per la promozione, compreso il discusso rinnovo del contratto con la compagnia low cost Raynair). E quelli all’attenzione della Corte dei Conti, in particolare inerenti le società partecipate, con relative recenti assunzioni dopo l’approvazione in Consiglio del disegno di legge che rischia di pesare come un macigno anche sulle amministrazioni che verranno (ammesso che non venga stracciato dalla Corte Costituzionale), per i costi legati al personale vecchio e nuovo stabilizzato in massa.
A riferirlo in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Maurizio Friolo.
Numeri che da una parte - spiega Friolo - evidenziano realtà drammatiche, dall’altro evidenziano sprechi di risorse pubbliche –nonostante la necessità non più derogabile di una spending review anche nella Regione Puglia- e la mai sopita voglia di portare a termine le ultime operazioni clientelari possibili, in piena campagna elettorale. Dopo il danno di dieci anni disastrosi sotto qualsiasi punto di vista, ai pugliesi toccherà quindi anche la beffa di debiti su debiti e ulteriori tagli in arrivo: un aspetto che i candidati Governatori del centrosinistra, alle prese con le primarie, evitano accuratamente di affrontare per non spaventare l’elettorato ed evitare di assumersi le proprie responsabilità rispetto a quanto fatto e non fatto dall’amministrazione regionale”, conclude.
A riferirlo in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Maurizio Friolo.
Numeri che da una parte - spiega Friolo - evidenziano realtà drammatiche, dall’altro evidenziano sprechi di risorse pubbliche –nonostante la necessità non più derogabile di una spending review anche nella Regione Puglia- e la mai sopita voglia di portare a termine le ultime operazioni clientelari possibili, in piena campagna elettorale. Dopo il danno di dieci anni disastrosi sotto qualsiasi punto di vista, ai pugliesi toccherà quindi anche la beffa di debiti su debiti e ulteriori tagli in arrivo: un aspetto che i candidati Governatori del centrosinistra, alle prese con le primarie, evitano accuratamente di affrontare per non spaventare l’elettorato ed evitare di assumersi le proprie responsabilità rispetto a quanto fatto e non fatto dall’amministrazione regionale”, conclude.