BARI - Ancora un nulla di fatto per la proposte di modifica alla legge elettorale in esame nella VII Commissione presieduta da Giannicola De Leonardis. I punti nodali, quelli sui quali sembra franare qualunque mediazione politica sono, lo ricordiamo: la parità di genere, la doppia preferenza, la quota di sbarramento, la dimensione dei collegi. Il presidente De Leonardis ha sottoposto ai consiglieri la necessità , su richiesta specifica pervenuta formalmente alla Commissione, di audire Michele Rizzi (Alternativa comunista) e i parlamentari del Movimento 5stelle. La richiesta di audizioni è stata accolta ma, mentre il capogruppo di FI, Ignazio Zullo, ha espresso la necessità di rinviare la discussione nel merito della legge alla seduta successiva alle audizioni programmate, il centrosinistra invece, ha chiesto di proseguire comunque con l’approvazione dell’articolato. Il presidente del Gruppo Sel Michele Losappio in particolare, verificata la impossibilità di proseguire i lavori, ha abbandonato la seduta annunciando che “farà lo stesso nelle prossime riunioni se non si procederà con le votazioni”. “È da tempo che Forza Italia tiene in ostaggio la VII Commissione e la legge elettorale” ha detto. Il presidente del Partito democratico Pino Romano ha ribadito quanto già detto nella precedente seduta: “se prima della apertura della sessione di bilancio a dicembre non si dovesse riuscire ad andare avanti nella discussione della legge elettorale, il Pd raccoglierà le cinque firme necessarie per portare direttamente in Aula la legge. Questo non per strozzare il dibattito democratico, ma perché è ormai evidente come quella dell’Aula sia l’unica soluzione per uscire da questo cul de sac”.