Degrado e disagi a Torre Chianca, la marina leccese di nuovo nell'oblio

LECCE - Torre Chianca, ancora una volta, il mirino preferito di illusioni e false promesse. Prendevano il via a metà luglio i lavori di pulizia e dragaggio dei canali della marina, compresi i bacini di collegamento a nord e a sud dei canali e le foci di sbocco al mare. In quella stessa occasione, il Consorzio Ugento e Li Foggi si diceva garante di una manutenzione ordinaria della vegetazione spontanea nei canali per il funzionamento idraulico, che sarebbe stata effettuata ogni 15 giorni. Eppure, dopo un avvio degli interventi in grande stile, di cui su tutti i mezzi di stampa è stata prontamente data notizia, i lavori sono stati sospesi e mai portati a termine.

“All’interno del canale Fetida non è mai stato ripristinato il funzionamento idraulico, con conseguenze che si possono facilmente immaginare: allagamenti, acqua stagnante e straripamenti; inoltre, le canne sono già ricresciute – spiega il presidente dell’Associazione onlus Marina di Torre Chianca, Francesco Mazzo -. Tantissimi soldi stanziati ma già buttati al vento, perché non intervenire costantemente per il mantenimento di una condizione igienica e funzionale almeno sufficiente equivale a non aver fatto nulla”. Tempo perso, false speranze per i turisti ma soprattutto per i residenti che all’interno di questa località trascorrono anche i mesi invernali, pur con tutti i disagi e le difficoltà del caso. Trapelano allora, dalle fila dell’associazione, forti dubbi: “Come vengono utilizzati i fondi stanziati? Che fine fanno?”.

Su 210.000 euro appaltati finora ne sono stati spesi soltanto 50.000; ammonta poi ad altri 1.700.000 euro la copertura finanziaria stanziata per il progetto di riqualificazione del lungomare, che nel 2013 prevedeva anche una serie di punti collaterali, come l’ampliamento dell’area destinata al mercato e ai parcheggi in Piazza Paradiso, la realizzazione di parchi giochi e spazi verdi, l’adeguamento del lungomare Nord di viale Eolo e la realizzazione del lungomare Sud, con particolare attenzione alla salvaguardia della fascia dunale sabbiosa già esistente. “Per non parlare delle strade provinciali che da Lecce e dai comuni limitrofi portano a Torre Chianca, ormai tutte interrotte da lavori in corso mai completati, e delle strade interne, ancora piene di buche e sempre disastrate, prive delle giuste pendenze per lo scolo delle acque piovane”, prosegue Mazzo.

All’associazione era stato infatti assicurato che, una volta effettuati i lavori di fognatura all’interno della marina, sarebbe stato possibile rimettere a nuovo le superfici stradali; tali lavori, però, sono stati bloccati dall’Ufficio Parchi della Regione Puglia, per vincoli di tipo ambientale, sebbene la gara d’appalto sia stata vinta già nel 2013. Lo stabilimento dell’istituto penitenziario, segnalato per la sua pericolosità anche alla direzione della Casa circondariale di Lecce, giace ancora indisturbato e tuttora pericolante; non ultimo, tutti i proprietari di attività commerciali e i residenti lamentano il fatto che la marina, durante l’inverno, diventi facile preda e costante mira dei ladri, come dimostra l’assalto ad un’edicola avvenuto l’1 novembre scorso.

“Quando e come usciremo da questo vergognoso dedalo di problemi? Noi siamo stanchi di queste continue promesse da marinaio, di lavori iniziati e mai conclusi che non fanno altro che prendere in giro i cittadini. Chiediamo verità, trasparenza e un impegno vero – conclude il Presidente -. Non ci arrenderemo, e per quanto è nelle nostre possibilità faremo di tutto perché questo scempio abbia fine.”