Juncker-Renzi, continua polemica

Ancora scintille tra il governo italiano e la Commissione Esecutiva a Bruxelles. Il presidente della commissione, Jean-Claude Juncker, ha sentito infatti stamani l'esigenza di non smorzare piu' di tanto i toni del diverbio avuto ieri con il premier Matteo Renzi.

Nella sua prima conferenza stampa nella nuova veste, ha sottolineato in buona sostanza quanto mandato a dire 24 ore fa, aggiungendo in sovrammercato che i suoi commissari sono tutti con lui. Tutti vuol dire anche quelli provenienti dal Partito Socialista Europeo, pare di capire. Io, ha scandito, sono "a capo di 28 commissari politici, non siamo burocrati ne' alti funzionari: siamo uomini politici".

Pertanto "dire di non accettare lezioni da burocrati e' un modo di descrivere la commissione che non mi piace". Ecco perche' ha sentito l'esigenza di reagire alle dichiarazioni fatte dal premier italiano in occasione del vertice del 23 e 24 ottobre. Un vertice le cui dinamiche si stanno facendo pesantemente sentire anche nei rapporti tra Germania e Regno Unito.

"L'ho detto a Renzi, che per il resto apprezzo", ha concluso Juncker, con un tocco di diplomazia finale che poco toglie alle sostanza dell'attacco.

Renzi, invece, oggi non ha replicato. Il commento e' stato affidato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per gli Affari Europei, Sandro Gozi.

"A Juncker chiediamo che la Commissione Ue eserciti un ruolo politico, che e' stato perso negli ultimi decenni", dice questi, la Ue non ha bisogno di "astrusi parametri finanziari, ma di decisioni forti di politica economica".

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto