MILANO - La giustizia fa il suo corso nel caso del tassista milanese ucciso a bottigliate. Sono dieci gli anni di reclusione per il consulente informatico Davide Guglielmo Righi, che il 23 febbraio scorso, a Milano, provoco' la morte di Alfredo Famoso, a 'bottigliate' in seguito a una lite per motivi di precedenza. Una questione futile che si concluse in tragedia: il tassista non si era fermato per far passare sulle strisce pedonali, in via Morgagni a Milano, Righi e la sua compagna incinta al nono mese, che stavano per attraversare. E, secondo la ricostruzione, quando il tassista scese dall'auto, Righi lo colpi' al volto con una confezione di bottiglie di plastica. Oggi la sentenza della Prima Corte d'Assise di Milano, ha condannato Righi, riconoscendolo colpevole di omicidio preterintenzionale. La pena inferta è più 'leggera' di quella richiesta dal pm Maria Teresa Latella che puntava a una condanna a 13 anni di carcere. I giudici hanno riconosciuto provvisionali di risarcimento alla moglie della vittima (100mila euro), ai due figli (80mila euro a testa), ai due fratelli (30mila euro a testa). Alla Asl di Milano e' andato un risarcimento di 12mila euro.
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