Taranto, è pubblico studio ARPA Puglia sul Mar Piccolo. 'Ora si parta con la bonifica'
TARANTO - Ci sono voluti più di 200 giorni e mail, telefonate e solleciti.
Grazie anche alla nostra ostinazione oggi, finalmente,lo studio di ARPA Puglia sullo stato ambientale del Mar Piccolo è pubblico e non giace più in un cassetto.
Faremo le nostre valutazioni dopo un momento di attento studio, ma sin d'ora sia chiaro che non ci sono più alibi.
Si parta con la bonifica del Mar Piccolo! Lo rende noto Legambiente Taranto.
La bonifica dell'area del mar Piccolo a Taranto, - prosegue la nota - gravata dai veleni dell'Arsenale Militare, degli ex Cantieri Navali di Fincantieri e dal siderurgico, può rappresentare un momento di ripresa per una città in ginocchio. Ben 119 milioni di euro sono stati destinati alle bonifiche di una delle aree 17 inserita già dal 1990 fra quelle ad elevato rischio ambientale e dal 1998 fra i Siti di interesse nazionale. A gennaio 2013 il Governo Monti nomina l'ing. Alfio Pini, Capo del Corpo dei Vigili del Fuoco, a Commissario straordinario e istituisce una cabina di regia per realizzare gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto.
Il 15 aprile - spiega la nota - ARPA Puglia presenta alla Cabina di Regia lo studio sul Mar Piccolo propedeutico alla bonifica, ma non viene autorizzata a renderlo pubblico. Arrivano le dimissioni per pensionamento di Pini e la nomina di un nuovo Commissario, la dottoressa Vera Corbelli. Ma il tempo passa e dello studio realizzato da ARPA Puglia, relativo alle condizione in cui versa il bacino del primo seno del Mar Piccolo, non si hanno notizie. Legambiente ha chiesto più volte in questi mesi di renderlo pubblico e - di fronte all'assenza di risposte del Commissario - ha presentato una richiesta di accesso agli atti. Ci sono voluti più di 200 giorni affinchè lo studio di ARPA Puglia venisse pubblicato. Ora pretendiamo che le risorse nazionali (20 milioni) e regionali (63 milioni) stanziate per la bonifica non rimangano congelate e che la bonifica del mar Piccolo non resti ... in alto mare, conclude la nota di Legambiente.
La bonifica dell'area del mar Piccolo a Taranto, - prosegue la nota - gravata dai veleni dell'Arsenale Militare, degli ex Cantieri Navali di Fincantieri e dal siderurgico, può rappresentare un momento di ripresa per una città in ginocchio. Ben 119 milioni di euro sono stati destinati alle bonifiche di una delle aree 17 inserita già dal 1990 fra quelle ad elevato rischio ambientale e dal 1998 fra i Siti di interesse nazionale. A gennaio 2013 il Governo Monti nomina l'ing. Alfio Pini, Capo del Corpo dei Vigili del Fuoco, a Commissario straordinario e istituisce una cabina di regia per realizzare gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto.
Il 15 aprile - spiega la nota - ARPA Puglia presenta alla Cabina di Regia lo studio sul Mar Piccolo propedeutico alla bonifica, ma non viene autorizzata a renderlo pubblico. Arrivano le dimissioni per pensionamento di Pini e la nomina di un nuovo Commissario, la dottoressa Vera Corbelli. Ma il tempo passa e dello studio realizzato da ARPA Puglia, relativo alle condizione in cui versa il bacino del primo seno del Mar Piccolo, non si hanno notizie. Legambiente ha chiesto più volte in questi mesi di renderlo pubblico e - di fronte all'assenza di risposte del Commissario - ha presentato una richiesta di accesso agli atti. Ci sono voluti più di 200 giorni affinchè lo studio di ARPA Puglia venisse pubblicato. Ora pretendiamo che le risorse nazionali (20 milioni) e regionali (63 milioni) stanziate per la bonifica non rimangano congelate e che la bonifica del mar Piccolo non resti ... in alto mare, conclude la nota di Legambiente.