Tumori al seno: Taranto chiede l'istituzione della 'Breast Unit'
TARANTO - Il 24 Ottobre si è tenuta una iniziativa a cura delle Associazioni di volontariato “La Casa delle Donne” e “ Andos”, con la partecipazione delle Associazioni “Cuori solidali” e “Lilt”. Il tema dell’iniziativa era “Dalla parte delle Donne: prevenire e curare” con un’attenzione mirata alla prevenzione e cura del tumore al seno.
Il cancro al seno costituisce la patologia tumorale più frequente nelle donne e ogni anno 216.000 nell'Unione Europea si ammalano della patologia in questione. Tale patologia è per questo la prima causa di morte del sesso femminile fra i 35 e i 59 anni (i dati predetti sono forniti dal Parlamento Europeo).
Nel 2003 il Parlamento Europeo ha raccomandato che tutte le donne europee fossero curate in una rete di centri multidisciplinari certificati secondo i requisiti dell’European Society of Breast Cancer Specialists (Eusoma).
Lo stesso Parlamento Italiano, attraverso una mozione del Senato del 15 ottobre 2003 e della Camera del 9 luglio 2003 e del 3 marzo 2004, ha sottolineato la necessità di garantire a tutte le donne affette da carcinoma della mammella il diritto ad essere curate in una rete di centri di senologia certificati e interdisciplinari, da equipe multidisciplinare che soddisfi standard di qualità ed efficacia della cura.
L'attivazione a partire dal 2008, dello Screening regionale per il cancro mammario ha determinato, come ipotizzato e sperato, un aumento della detection della patologia tumorale mammaria e, di conseguenza, l'incremento della necessità di trattamenti chirurgici-medici specifici.
Ci preme sottolineare che tale programma è già esistente presso il Centro Donna della Asl di Taranto e ha riscontrato, dal primo semestre di attività dello Screening del tumore alla mammella che il tasso di incidenze del carcinoma mammario è del 13 per mille rispetto al tasso atteso del 7, dato preoccupante che metterebbe in luce il nesso tra questo tipo di patologie e il fattore ambientale che incide soprattutto sul territorio tarantino.
Durante il dibattito, ai numerosi interventi di donne tarantine colpite dalla patologia si sono alternati quelli di medici specialisti che operano nella nostra realtà ed il dato emerso con evidente chiarezza è stato quello di come si avverta l’assenza di una “presa in carico” della donna colpita dalla diagnosi alla cura, compresa la fase ricostruttiva. Quanto esistente e realizzato in tal senso è frutto della spontanea disponibilità collaborativa tra medici, finanche in una integrazione pubblico/privato accreditato.
Non può bastare… non basta! Così come è apparso oramai indifferibile attrezzare le nostre strutture sanitarie delle apparecchiature necessarie per la contestuale diagnosi dei linfonodi sentinella durante l’intervento chirurgico di asportazione delle forme tumorali al seno. Ciò significa non solo riduzione dell’ansia legata all’attesa di un esito ma anche abbattimento dei costi sanitari .
Per quanto esposto sinora chiediamo di dare un'organicità strutturale al percorso assistenziale senologico, attraverso la istituzionalizzazione di una “BREAST UNIT”, come struttura multidisciplinare finalizzata alla diagnosi ed alla cura del tumore della mammella composta dalle seguenti unità operative e funzioni assistenziali:
▪ Radiologia – sezione Senologia
▪ Chirurgia Senologica
▪ Oncologia medica
▪ Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
▪ Anatomia Patologica (Cito-istopatologi, Biologici e Tecnici dedicati) con l'utilizzo ell'OSNA (One Step Nucleic Acid Amplification)
▪ Medicina fisica e riabilitazione
▪ Psico-Oncologia
▪ Medicina Nucleare
Attraverso il modello organizzativo multidisciplinare “BREAST UNIT” , la paziente è il cuore del percorso assistenziale e viene sostenuta nei vari passaggi terapeutici sentendosi accompagnata nel suo percorso di guarigione.
Rivolgiamo tale richiesta all'Assessore alla Sanità della Regione Puglia e alla Dirigenza Sanitaria della Asl di Taranto e chiediamo anche di definire tempi certi di attivazione e realizzazione di tale azione a favore, tutela e sostegno delle donne della nostra città.
A riferirlo in una nota per l'Ass. “ La casa delle donne - Taranto”, Annalisa Cangiulli, e per l'Ass. “ANDOS” Onlus Maria Gery Ressa.
Il cancro al seno costituisce la patologia tumorale più frequente nelle donne e ogni anno 216.000 nell'Unione Europea si ammalano della patologia in questione. Tale patologia è per questo la prima causa di morte del sesso femminile fra i 35 e i 59 anni (i dati predetti sono forniti dal Parlamento Europeo).
Nel 2003 il Parlamento Europeo ha raccomandato che tutte le donne europee fossero curate in una rete di centri multidisciplinari certificati secondo i requisiti dell’European Society of Breast Cancer Specialists (Eusoma).
Lo stesso Parlamento Italiano, attraverso una mozione del Senato del 15 ottobre 2003 e della Camera del 9 luglio 2003 e del 3 marzo 2004, ha sottolineato la necessità di garantire a tutte le donne affette da carcinoma della mammella il diritto ad essere curate in una rete di centri di senologia certificati e interdisciplinari, da equipe multidisciplinare che soddisfi standard di qualità ed efficacia della cura.
L'attivazione a partire dal 2008, dello Screening regionale per il cancro mammario ha determinato, come ipotizzato e sperato, un aumento della detection della patologia tumorale mammaria e, di conseguenza, l'incremento della necessità di trattamenti chirurgici-medici specifici.
Ci preme sottolineare che tale programma è già esistente presso il Centro Donna della Asl di Taranto e ha riscontrato, dal primo semestre di attività dello Screening del tumore alla mammella che il tasso di incidenze del carcinoma mammario è del 13 per mille rispetto al tasso atteso del 7, dato preoccupante che metterebbe in luce il nesso tra questo tipo di patologie e il fattore ambientale che incide soprattutto sul territorio tarantino.
Durante il dibattito, ai numerosi interventi di donne tarantine colpite dalla patologia si sono alternati quelli di medici specialisti che operano nella nostra realtà ed il dato emerso con evidente chiarezza è stato quello di come si avverta l’assenza di una “presa in carico” della donna colpita dalla diagnosi alla cura, compresa la fase ricostruttiva. Quanto esistente e realizzato in tal senso è frutto della spontanea disponibilità collaborativa tra medici, finanche in una integrazione pubblico/privato accreditato.
Non può bastare… non basta! Così come è apparso oramai indifferibile attrezzare le nostre strutture sanitarie delle apparecchiature necessarie per la contestuale diagnosi dei linfonodi sentinella durante l’intervento chirurgico di asportazione delle forme tumorali al seno. Ciò significa non solo riduzione dell’ansia legata all’attesa di un esito ma anche abbattimento dei costi sanitari .
Per quanto esposto sinora chiediamo di dare un'organicità strutturale al percorso assistenziale senologico, attraverso la istituzionalizzazione di una “BREAST UNIT”, come struttura multidisciplinare finalizzata alla diagnosi ed alla cura del tumore della mammella composta dalle seguenti unità operative e funzioni assistenziali:
▪ Radiologia – sezione Senologia
▪ Chirurgia Senologica
▪ Oncologia medica
▪ Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
▪ Anatomia Patologica (Cito-istopatologi, Biologici e Tecnici dedicati) con l'utilizzo ell'OSNA (One Step Nucleic Acid Amplification)
▪ Medicina fisica e riabilitazione
▪ Psico-Oncologia
▪ Medicina Nucleare
Attraverso il modello organizzativo multidisciplinare “BREAST UNIT” , la paziente è il cuore del percorso assistenziale e viene sostenuta nei vari passaggi terapeutici sentendosi accompagnata nel suo percorso di guarigione.
Rivolgiamo tale richiesta all'Assessore alla Sanità della Regione Puglia e alla Dirigenza Sanitaria della Asl di Taranto e chiediamo anche di definire tempi certi di attivazione e realizzazione di tale azione a favore, tutela e sostegno delle donne della nostra città.
A riferirlo in una nota per l'Ass. “ La casa delle donne - Taranto”, Annalisa Cangiulli, e per l'Ass. “ANDOS” Onlus Maria Gery Ressa.