di Alex Nardelli - Ricorrenza importante per il bomber siciliano, da San Giovanni Apostolo (PA), Totò Schillaci, che spegne oggi 50 candeline, raggiungendo i suoi coetanei Gianluca Vialli e Roberto Mancini. Noto a tutti soprattutto per le Notti Magiche di Italia ’90, terminate contro la stratosferica di Diego Armando Maradona, ma che hanno fruttato comunque alla nostra Nazionale un terzo posto, con lui e Baggio alla guida del nostro attacco. Schillaci nella sua carriera ha giocato con Messina, Juventus, Inter e Jubilo Iwata, con 175 reti totali nei club, 7 con la Nazionale (6 soltanto in Italia ’90). Amante del calcio all’inverosimile, Totò (soprannome a lui poco gradito) inizia la sua carriera nella categoria dilettanti, disputando una grande stagione, che gli frutta la chiamata del Messina, dove dal 1982 al 1989 dimostra di avere il gol nel sangue, realizzando valanghe di reti. La Juventus se ne accorge e lo fa suo nel 1989 lanciandolo presto in serie A, esattamente il 27 agosto 1989. Da allora sarà uno dei punti fermi della Juventus, con la quale vincerà una Coppa Uefa ed una Coppa Italia. Dopo il Mondiale di Italia ’90 perde però un po’ di smalto, non risultando più decisivo come in passato. La Juve lo cede all’Inter dove anche qui non brillerà. Il palermitano decide dunque di chiudere la carriera in Giappone, dove diviene famosissimo, chiudendo la carriera in grande stile. Dopo aver lasciato il calcio, di lui si ricorda un’esperienza nel 2004 all’Isola dei Famosi, dove a destare curiosità fu la sua chioma, rinfoltita tricologicamente.