BARI - “Abbiamo dovuto stare in religioso silenzio per anni quando la sinistra ci accusava di presunte leggi ad personam. Oggi, a ruoli invertiti, ci permettiamo sommessamente di rilevare la faziosità delle dichiarazioni del Pd che vorrebbe una rivoluzione etica e legislativa per consentire a Michele Emiliano di continuare a fare i suoi comodi in politica e nella professione”. Lo dichiara il Vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Marmo. “Piovono con nonchalance richieste di revisione della legge che vieta l’iscrizione a partiti politici dei magistrati. A mio avviso, i magistrati dovrebbero poter iscriversi ma anche partecipare a mandati elettivi solo dopo le dimissioni. È una proposta che andrebbe discussa. Oggi però, trovo sconcertante che Emiliano strumentalizzi la Costituzione, ben sapendo quali sono i limiti stabiliti dalla legge per la sua categoria, e che i suoi fedelissimi tentino goffamente di giustificare l’ingiustificabile. L’ipocrisia della sinistra è tutta qui: le regole valgono solo per gli altri e per gli altri diventano intangibili. Ed è altrettanto inqualificabile che Emiliano dica, sibillino, che ora (e per questo) si rende conto per davvero che sia cominciata la campagna elettorale, gettando ombre sull’imparzialità dell’iniziativa del Pg della Cassazione. In poche ore, il centrosinistra pugliese ha ribaltato 20 anni di ingiurie e offese fatte al popolo di centrodestra. Il magistrato afferma che deciderà, nel caso, se dimettersi o meno dal partito o dalla magistratura. Oggi –conclude- i cittadini perbene possono toglierlo dall’imbarazzo della scelta e farlo tornare alla toga”.