INTERVISTA. Barletta, quella volta del barlettano Lello detto 'Raf' al 'Gioco delle coppie'
di NICOLA RICCHITELLI - È stato uno dei programmi cult degli anni '80: stiamo parlando del “Gioco delle coppie”, in onda sulle reti Mediaset dal 1985 al 1994. Fu tra l’altro il programma dove hanno fatto le loro prime comparsate concorrenti poi divenuti Simona Ventura, Valerio Staffelli e Maria Grazia Cucinotta.
In un primo momento andava in onda dal lunedì al venerdì alle ore 19.00 su Italia 1, poi successivamente cambiò fascia oraria – ore 14.15 - e fu inserito nel palinsesto televisivo di Rete 4 fino alla definitiva promozione sulla rete ammiraglia Canale 5. Capitò dunque che in un pomeriggio di fine anni '80 la città di Barletta tutta si ritrovò a seguire il tentativo di un figlio di Eraclio di nome Raf di conquistare la concorrente di turno, che però virò su un concorrente del centro Italia.
All’epoca si faceva notare per il capello lungo, tanto di moda in quegli anni, oltre all’intatta passione per le barzellette condita da quel tocco di barlettanità che non rinunciò a portare nel programma di Predolin, lasciando la trasmissione con quel saluto al Gruppo Erotico di Barletta che ancori in molti credono essere un fan club di Rocco Siffredi…
D: Allora, Raffaele “Raf”, cosa ci faceva un barlettano al “Gioco delle Coppie” al cospetto di Marco Predolin? In un primo momento andava in onda dal lunedì al venerdì alle ore 19.00 su Italia 1, poi successivamente cambiò fascia oraria – ore 14.15 - e fu inserito nel palinsesto televisivo di Rete 4 fino alla definitiva promozione sulla rete ammiraglia Canale 5. Capitò dunque che in un pomeriggio di fine anni '80 la città di Barletta tutta si ritrovò a seguire il tentativo di un figlio di Eraclio di nome Raf di conquistare la concorrente di turno, che però virò su un concorrente del centro Italia.
All’epoca si faceva notare per il capello lungo, tanto di moda in quegli anni, oltre all’intatta passione per le barzellette condita da quel tocco di barlettanità che non rinunciò a portare nel programma di Predolin, lasciando la trasmissione con quel saluto al Gruppo Erotico di Barletta che ancori in molti credono essere un fan club di Rocco Siffredi…
R:«Tutto nacque per gioco. Negli anni '80 la tv era il sogno di tutti così come ai giorni d’oggi. C’era questo bellissimo programma presentato da Marco Predolin – “Il Gioco delle Coppie” – che andava in onda all’epoca su Canale 5 quindi feci domanda per parteciparvi. Feci dapprima il provino a Bari, poi dopo sette mesi quando oramai non ci speravo più fui contattato dallo staff del programma; tra l’altro quella fu una delle ultime puntate di Marco Predolin. Insomma, ricordo quell’esperienza come fosse ieri, fu davvero una bella avventura».
D: Piccola curiosità: nel programma il tuo nome era Raf. Centra qualcosa il noto autore de “Il Battito Animale”?
R:«Si, in un certo qual senso si. Io all’epoca ero un grande fan di Raf, però più che altro la scelta di chiamarmi Raf nel programma centrava con il fatto che su Radio Gamma conducevo un programma che si chiamava “l’Italia che va con Raf”».
D: Tra l’altro hai partecipato ad altri programmi cult degli anni '80…
R:«Si certo. Ho partecipato a due programmi celebri all’epoca, uno era “Ok il prezzo giusto” della mitica Iva Zanicchi – assieme ad un altro amico barlettano Savio Casardi il quale poi partecipò al gioco – all’epoca in onda su rete 4 e al programma “Perdonami” condotto all’epoca dal mitico Davide Mengacci. Fu un’altra bella avventura, ritrovarsi dinanzi ad una delle regine della televisione era fantastico, poi tutte quelle bellissime veline, in quell’edizione tra l’altro vi era la bellissima Ana Laura Ribas, insomma sono esperienze che ti porti dentro per tutta la vita».
D: Se non sbaglio vi è un aneddoto legato proprio a “Ok il prezzo è giusto?
D: Come ti sentivi prima che partisse la diretta?
R:« Più che la diretta, bisogna dire che la trasmissione era registrata. Le registrazioni avvenivano nell’arco della settimana. Quindi quando si veniva chiamati bisognava soggiornare a Cologno Monzese per l’intera settimana poiché un giorno era l’uomo che sceglieva, il giorno dopo era la donna. Quindi bisognava attendere che la produzione ti inserisse in una delle registrazioni delle puntate. Indubbiamente però vi era grande emozione soprattutto ritrovarsi in questa città dello spettacolo che era Cologno Monzese, al cospetto di tutti quei artisti in quei grandi studi televisivi. Tra l’altro proprio accanto allo studio dove si registrava il “Gioco delle coppie”, vi era lo studio del “Gioco del nove”, e spesso ti imbattevi dinanzi ad un certo Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, insomma era tutto un altro mondo». R:«All’epoca io conducevo un programma musicale su Radio Gamma “l’Italia che va con Raf”, quindi la mia radio all’epoca ne parlò in radio, e quella puntata fu vista da quasi l’intera città di Barletta. Subito dopo la messa in onda, non appena misi piede tra le vie della città fu una festa, per un momento mi sono sentito anch’io una star della televisione».
D: Perché partecipavi a questi programmi televisivi?
R:« Bhè ti dirò. Io sono un po’ narcisista, in quegli anni essere presente in quei programmi e quindi andare in televisione era un evento eccezionale che ti dava importanza e in un qualche modo lustro».
D: Come erano visti questi ragazzi del sud negli studi di Cologno Monzese?
R:«Erano visti con simpatia e non vi era nessun razzismo nei nostri confronti. Tra barzellette e simpatia ad esempio io ed un altro ragazzo di Napoli entrammo subito nei cuori dei ragazzi della produzione».
D: E questi ragazzi che vedevano il bel mondo in questi studi televisivi, con che occhi vedevano la loro Barletta una volta finito il sogno?
R:« chiaramente la Barletta dei fine anni '80, non era la stessa Barletta di oggi. Qui a Milano spesso capitava di perdersi nella bellezza della movida e delle discoteche milanesi, cose che a Barletta all’epoca non c’erano. Era tutto un altro mondo così come forse lo è oggi, però all’epoca la differenza era maggiore. Però fortunatamente a Barletta qualcosa si è mosso, e ti dirò nonostante tutto non mi è mai balenata per la testa l’idea di lasciare la mia città per la bella metropoli, perché diciamocelo, il mare e il sole di Barletta non li troverai mai da nessuna parte».
D: Avevi compagni di avventura?
R:« Bhè, uno era Dima! Un mio amico oggi trasferitosi a Milano che spesso mi accompagnava in queste mie avventure».
D: Quanti sacrifici comportava sia a livello economico e in termini di tempo per essere presenti nei vari studi televisivi?
R:«Molti. Loro registravano fortunatamente nei week end, massimo il lunedì, però era dura organizzarsi con il lavoro. Sacrifici economici quelli anche ne ho fatti, anche se fortunatamente il viaggio – all’epoca andare a Milano costava all’incirca 120 mila lire - il pernottamento e il vitto era pagato dalla produzione, ad ogni modo tra le vie di Milano ti scappava di pagarti qualche sfizio».
D: Di cosa ti occupavi all’epoca? R:«All’epoca io ero un venditore ambulante, vendevo t-shirt ai mercati rionali».
D: Qual era il grande sogno di quel Raffaele “Raf” che all’epoca partecipava al “Gioco delle coppie”?
R:«Bhè, avendo vent’anni, un bel fisico, il capello lungo, non ti nego che il mondo dello spettacolo lo sognavo. Ero un tipo molto allegro e divertente, certo non oso dire che ero un novello Checco Zalone, però qualcosa nel mondo della televisione mi sarebbe piaciuto farlo, che so anche a livello di teatro. Ad oggi mi resta qualche commedia barlettana in cui ho recitato, però si, il sogno era un po’ quello…».
D: E oggi? Qual è il tuo più grande sogno?R:«Si, in un certo qual senso si. Io all’epoca ero un grande fan di Raf, però più che altro la scelta di chiamarmi Raf nel programma centrava con il fatto che su Radio Gamma conducevo un programma che si chiamava “l’Italia che va con Raf”».
D: Tra l’altro hai partecipato ad altri programmi cult degli anni '80…
R:«Si certo. Ho partecipato a due programmi celebri all’epoca, uno era “Ok il prezzo giusto” della mitica Iva Zanicchi – assieme ad un altro amico barlettano Savio Casardi il quale poi partecipò al gioco – all’epoca in onda su rete 4 e al programma “Perdonami” condotto all’epoca dal mitico Davide Mengacci. Fu un’altra bella avventura, ritrovarsi dinanzi ad una delle regine della televisione era fantastico, poi tutte quelle bellissime veline, in quell’edizione tra l’altro vi era la bellissima Ana Laura Ribas, insomma sono esperienze che ti porti dentro per tutta la vita».
D: Se non sbaglio vi è un aneddoto legato proprio a “Ok il prezzo è giusto?
R:«Bhè si, il saluto alla città di Barletta da parte della Iva a cui chiedemmo venisse fatto quando lei si avvicinò a noi durante la pubblicità. Fu molto gentile ed esaudì la nostra richiesta».
D: Come ti sentivi prima che partisse la diretta?
R:« Più che la diretta, bisogna dire che la trasmissione era registrata. Le registrazioni avvenivano nell’arco della settimana. Quindi quando si veniva chiamati bisognava soggiornare a Cologno Monzese per l’intera settimana poiché un giorno era l’uomo che sceglieva, il giorno dopo era la donna. Quindi bisognava attendere che la produzione ti inserisse in una delle registrazioni delle puntate. Indubbiamente però vi era grande emozione soprattutto ritrovarsi in questa città dello spettacolo che era Cologno Monzese, al cospetto di tutti quei artisti in quei grandi studi televisivi. Tra l’altro proprio accanto allo studio dove si registrava il “Gioco delle coppie”, vi era lo studio del “Gioco del nove”, e spesso ti imbattevi dinanzi ad un certo Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, insomma era tutto un altro mondo». R:«All’epoca io conducevo un programma musicale su Radio Gamma “l’Italia che va con Raf”, quindi la mia radio all’epoca ne parlò in radio, e quella puntata fu vista da quasi l’intera città di Barletta. Subito dopo la messa in onda, non appena misi piede tra le vie della città fu una festa, per un momento mi sono sentito anch’io una star della televisione».
D: Perché partecipavi a questi programmi televisivi?
R:« Bhè ti dirò. Io sono un po’ narcisista, in quegli anni essere presente in quei programmi e quindi andare in televisione era un evento eccezionale che ti dava importanza e in un qualche modo lustro».
D: Come erano visti questi ragazzi del sud negli studi di Cologno Monzese?
R:«Erano visti con simpatia e non vi era nessun razzismo nei nostri confronti. Tra barzellette e simpatia ad esempio io ed un altro ragazzo di Napoli entrammo subito nei cuori dei ragazzi della produzione».
D: E questi ragazzi che vedevano il bel mondo in questi studi televisivi, con che occhi vedevano la loro Barletta una volta finito il sogno?
R:« chiaramente la Barletta dei fine anni '80, non era la stessa Barletta di oggi. Qui a Milano spesso capitava di perdersi nella bellezza della movida e delle discoteche milanesi, cose che a Barletta all’epoca non c’erano. Era tutto un altro mondo così come forse lo è oggi, però all’epoca la differenza era maggiore. Però fortunatamente a Barletta qualcosa si è mosso, e ti dirò nonostante tutto non mi è mai balenata per la testa l’idea di lasciare la mia città per la bella metropoli, perché diciamocelo, il mare e il sole di Barletta non li troverai mai da nessuna parte».
D: Avevi compagni di avventura?
R:« Bhè, uno era Dima! Un mio amico oggi trasferitosi a Milano che spesso mi accompagnava in queste mie avventure».
D: Quanti sacrifici comportava sia a livello economico e in termini di tempo per essere presenti nei vari studi televisivi?
R:«Molti. Loro registravano fortunatamente nei week end, massimo il lunedì, però era dura organizzarsi con il lavoro. Sacrifici economici quelli anche ne ho fatti, anche se fortunatamente il viaggio – all’epoca andare a Milano costava all’incirca 120 mila lire - il pernottamento e il vitto era pagato dalla produzione, ad ogni modo tra le vie di Milano ti scappava di pagarti qualche sfizio».
D: Di cosa ti occupavi all’epoca? R:«All’epoca io ero un venditore ambulante, vendevo t-shirt ai mercati rionali».
D: Qual era il grande sogno di quel Raffaele “Raf” che all’epoca partecipava al “Gioco delle coppie”?
R:«Bhè, avendo vent’anni, un bel fisico, il capello lungo, non ti nego che il mondo dello spettacolo lo sognavo. Ero un tipo molto allegro e divertente, certo non oso dire che ero un novello Checco Zalone, però qualcosa nel mondo della televisione mi sarebbe piaciuto farlo, che so anche a livello di teatro. Ad oggi mi resta qualche commedia barlettana in cui ho recitato, però si, il sogno era un po’ quello…».
R:«Diciamo che oggi oramai sono grande, anche se ho partecipato da poco ad un provino del Grande Fratello a Bari. Vivo tutto per gioco, sono un folle, mi piace sempre ridere ed essere allegro scherzando magari sui problemi che oggi giorno sono tanti e troppi».
D: Tra l’altro al “Gioco delle coppie” non hai rinunciato a portare un pizzico di barlettanità, con quel saluto al Gruppo Erotico che, a quanto pare, Predolin ha scambiato per qualcos’altro…
R:«Ma no. Ti spiego quest’altro aneddoto. Dopo la fine del gioco non ti nego che ero abbastanza deluso dal fatto che la tipo non mi avesse scelto. Durante la pubblicità con Predolin si parlava del più e del meno e quindi si parlava di Barletta. Quindi gli confidai che ero uno dei capì ultrà del Barletta, appunto il Gruppo Erotico. Chiaramente lui in un primo momento fraintese, però io poi spiegai in realtà di cosa si trattava. Lui nella puntata fingeva di non capire per copione, però, ecco, sapeva che il Gruppo Erotico era il gruppo dei tifosi biancorossi. Insomma, fu una cosa simpatica».