ROMA -- Il nuovo presidente della Repubblica "spero sia eletto con il più alto consenso possibile. Da parte del Pd faremo di tutto perché sia così". Sono le parole del premier Matteo Renzi a Radio 105. Il premier auspica una "riflessione" di tutti i partiti senza "le polemiche, divisioni, litigi del passato. Poi naturalmente sarà difficile che tutti accettino" lo stesso nome.
"Tutte le forze politiche, da Forza Italia fino a 5 Stelle, Sel, Fdi, Lega, centristi e naturalmente il Pd che ha tanti delegati, dovranno fare una riflessione vera su cosa serve all'Italia per i prossimi sette anni", aggiunge Renzi nell'intervista a Radio 105. "Spero" che il nuovo presidente "sia eletto con il maggior numero di voti. Vedremo se sarà possibile".
"Io ho molti difetti, ma sono una persona libera: posso sbagliare ma sto cercando di ridare entusiasmo e speranza in Italia", ha detto Renzi in un'intervista a Radio Montecarlo spiegando di non "poterne più di chi dalla mattina alla sera si lamenta di cose che non vanno e non fa nulla per cambiare. C'è chi protesa, io ci provo", conclude il premier.
di Nicola Zuccaro - All'indomani dell'annuncio da parte di Giorgio Napolitano dell'imminente fine del suo mandato, non sarà sfuggita, agli attenti osservatori televisivi (notisti politici e semplici telespettatori) la presenza di Pier Ferdinando Casini.
Seduto accanto all'attuale Capo dello Stato, l'attuale Presidente della Terza Commissione Permanente (Affari Esteri, Emigrazione) in occasione dello scambio degli auguri di Napolitano con il corpo diplomatico avrà probabilmente fatto le prove per aspirare alla Presidenza della Repubblica.
Quella che sembrerebbe una pura e semplice inquadratura televisiva, potrebbe corrispondere ad un velato passaggio di consegne, per la disponibilità manifestata da una parte del centro-destra nel candidare, al Quirinale, l'esponente politico bolognese, riserva anche una nota storica dal peso rilevante.
Durante il sessantennio repubblicano, da Leone a Pertini, da Scalfaro a Napolitano, non pochi, come Casini, sono stati i Presidenti della Camera "promossi" dalla terza alla prima e più alta carica dello Stato. Sarà questo filo rosso della storia politica italiana ad essere determinante nel toto presidente ? Alle trattative l'ardua sentenza.
"Tutte le forze politiche, da Forza Italia fino a 5 Stelle, Sel, Fdi, Lega, centristi e naturalmente il Pd che ha tanti delegati, dovranno fare una riflessione vera su cosa serve all'Italia per i prossimi sette anni", aggiunge Renzi nell'intervista a Radio 105. "Spero" che il nuovo presidente "sia eletto con il maggior numero di voti. Vedremo se sarà possibile".
"Io ho molti difetti, ma sono una persona libera: posso sbagliare ma sto cercando di ridare entusiasmo e speranza in Italia", ha detto Renzi in un'intervista a Radio Montecarlo spiegando di non "poterne più di chi dalla mattina alla sera si lamenta di cose che non vanno e non fa nulla per cambiare. C'è chi protesa, io ci provo", conclude il premier.
di Nicola Zuccaro - All'indomani dell'annuncio da parte di Giorgio Napolitano dell'imminente fine del suo mandato, non sarà sfuggita, agli attenti osservatori televisivi (notisti politici e semplici telespettatori) la presenza di Pier Ferdinando Casini.
Seduto accanto all'attuale Capo dello Stato, l'attuale Presidente della Terza Commissione Permanente (Affari Esteri, Emigrazione) in occasione dello scambio degli auguri di Napolitano con il corpo diplomatico avrà probabilmente fatto le prove per aspirare alla Presidenza della Repubblica.
Quella che sembrerebbe una pura e semplice inquadratura televisiva, potrebbe corrispondere ad un velato passaggio di consegne, per la disponibilità manifestata da una parte del centro-destra nel candidare, al Quirinale, l'esponente politico bolognese, riserva anche una nota storica dal peso rilevante.
Durante il sessantennio repubblicano, da Leone a Pertini, da Scalfaro a Napolitano, non pochi, come Casini, sono stati i Presidenti della Camera "promossi" dalla terza alla prima e più alta carica dello Stato. Sarà questo filo rosso della storia politica italiana ad essere determinante nel toto presidente ? Alle trattative l'ardua sentenza.