di Piero Ladisa – Con il 2014 che tra qualche ora chiuderà i battenti, va in archivio anche la stagione tribolata della Ferrari. Un mondiale che ha visto la scuderia del Cavallino recitare un ruolo marginale, dovendosi accontentare di piazzamenti secondari.
Se negli scorsi anni la Ferrari arrancava dal punto di visto aerodinamico, nel 2014 ha patito la scarsa competitività del comparto motoristico (power unit) prendendo paga da Mercedes, Red Bull e Williams.
In una stagione con nessuna vittoria all’attivo e caratterizzata da più bassi che alti, l’unico a salvarsi è stato Fernando Alonso. Se la Ferrari ha colto due podi – 3° posto in Cina e 2° in Ungheria – li deve proprio allo spagnolo. Da dimenticare, invece, il 2014 dell’altro pilota del Cavallino – Kimi Raikkonen – che non è riuscito a trovare il giusto feeling con la F14-T. Il finlandese ha colto il risultato più importante sull’amata pista di Spa (4°).
Il 2014 sarà ricordato, inoltre, come l’anno degli addii in quel di Maranello. Diverse le teste che sono saltate durante la stagione. L’opera di epurazione è iniziata ad aprile con Stefano Domenicali, proseguendo poi con Luca Marmorini, Luca di Montezemolo, Marco Mattiacci – sostituto di Domenicali, la cui esperienza a capo della Gestione Sportiva è durata pochi mesi – sino ad arrivare agli allontanamenti di Nikolas Tombazis e Pat Fry. Anche Fernando Alonso ha salutato la compagine rossa. Lo spagnolo si è accasato in McLaren che dal 2015 sarà equipaggiata da propulsori Honda. A prendere il posto di Alonso è stato Sebastian Vettel, desideroso di rivincita dopo una stagione opaca in Red Bull. Il tedesco farà coppia con Raikkonen, legato alla Ferrari da un altro anno di contratto. Oltre all’avvicendamento Alonso-Vettel, la scuderia del Cavallino ha rinnovato il proprio parco piloti con gli ingaggi di Estaban Gutierrez (terzo pilota) e Jean-Eric Vergne (collaudatore).
Propositi per il 2015? Testa bassa e lavorare. Il prossimo – come annunciato da Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene, rispettivamente nuovo Presidente e nuovo Direttore della Gestione Sportiva – sarà un anno di transizione. Le attese più importanti saranno rivolte al 2016 che dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – riportare nuovamente la Ferrari ai vertici della Formula 1.
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