Giallo bimbo Ragusa, Loris conosceva suo carnefice

Si stringe il cerchio intorno all'assassino di del piccolo Loris, il bimbo trovato morto in fondo a un canalone sabato pomeriggio a Santa Croce, nel Ragusano. Non si esclude che possa trattarsi di una persona che il bimbo conosceva e di cui si fidava. "Risulta infondata al momento la presenza di segni di violenza a scopo sessuale" sul corpo del piccolo Loris. E' quanto scritto in un comunicato diffuso dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia. Secondo l'autopsia eseguita dal medico legale Giuseppe Iuvara, il bambino sarebbe morto per "asfissia da strangolamento con precipitazione". Le cause della morte di Loris Stival sono state accertate dall'autopsia eseguita dal dottor Giuseppe Iuvara e confermate dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia. Secondo questa ricostruzione il bambino sarebbe stato strangolato e lanciato da un'altezza di circa 3,4 metri. Si definiscono quindi di ora in ora i contorni del giallo ragusano. Vengono messi dei 'paletti' il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota, sottolineando però che "il fascicolo è aperto a scopo cautelare e senza indagati", ma segna la via seguita nelle indagini. Una inchiesta senza indagati, ripete la procura, anche se in la polizia ha sequestrato l'auto di Orazio Fidone, il cacciatore che ieri ha trovato il corpo. Un sequestro dovuto al fatto, dicono fonti investigative, "che l'auto del cacciatore era in zona e tutta l'area del ritrovamento è sotto sequestro".

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