a cura di Giuliano Gasparotti e Gipo Ciccone - In questo strano autunno romano, dove il freddo ha lasciato il posto alle piogge, non c'è niente di meglio che una serata a teatro: “Tutto in ordine” scritto e diretto da Andrea Ronchetti, racconta una storia comunissima, ma vista da un punto di vista differente.
Quante volte succede che dei genitori, con un determinato orientamento sessuale, rimangano scioccati alla notizia che il proprio figlio non segue la stessa corrente? Di norma ciò avviene quando una coppia eterosessuale viene messa di fronte alla rivelazione dell’omosessualità del figlio.
Nella sua opera, Ronchetti racconta la storia di una coppia dello stesso sesso che alleva un nipote come un figlio. Ed il giorno che lui presenta in casa una fidanzata loro rimangono tramortiti. Piani ribaltati come in un gioco di specchi; naturalmente è l’esasperazione di una storia voluta per far riflettere sul fatto che ogni essere umano vive la vita con le proprie abitudini. L'unicità di ogni persona che insegue la propria felicità.
Sarà stata anche la pioggia battente, che invoglia alla riflessione, ed in un lampo emerse un flash back del passato: una ragazza italiana, tempo fa, chiese alla sua insegnante di ebraico perché loro scrivessero al contrario (da destra verso sinistra) e l’insegnante, seria e decisa rispose: “siete voi a scrivere al contrario”. Potremmo puntualizzare che la lingua ebraica sia nata parecchio prima di quella latina, oppure che l’omosessualità ai tempi degli antichi romani, quando nacque l’attuale civiltà, era non solo ben tollerata ma anche parecchio diffusa, ma il nodo della questione è che conviviamo con culture, inclinazioni e stili di vita differenti; che ciascuno deve vivere il proprio senza imporlo agli altri. Aprire le proprie vedute ed accettare che non tutti, grazie al cielo, la pensano e si comportano come noi.
Per questo l’opera teatrale è interessante, perché ci ricorda che tutto è relativo, che non esistono certezze. Le uniche che definiamo tali sono solo convenzioni. Ma c’è l’istinto, l’unico innegabile input che ci instrada nella direzione più coerente con il nostro piano vitale prestabilito.
Nessuno sa cos’è assolutamente certo; ascoltiamo e studiamo tante cose, e facciamo proprie quelle che sono più vicine a noi. Ciascuno ha la sua strada, è vero, anche se troppo spesso, vuoi per debolezza, vuoi per poca consapevolezza, in tanti, troppi, preferiscono uniformarsi alle convinzioni/certezze altrui. Seguendo spesso strade che non sono proprie, anche se più facilmente percorribili.
Quest’opera, come la vita, sanamente equilibrata tra animi istintivi e ragionevoli, viene scombussolata dagli imprevisti, dal disordine che crea il non conforme ad un ordine prestabilito o convenzionale. Ma che senso ha vivere una vita senza sorprese, in base alle scelte altrui? La vita va vissuta intensamente, correndo anche qualche piccolo rischio. Altrimenti sarebbe come restare a casa quando piove, e perdersi opere teatrali così simpatiche e dense come questa.
GIPO CICCONE - Pseudonimo di Gianfilippo Chiarello, siciliano, adottato da Roma nel lontano 2001.
Amministratore del seguitissimo blog gipociccone.com che parla di tolleranza, bellezza, promozione di giovani talenti e Dolce Vita romana. Netooki lo ha selezionato proprio per l'opera di supporto per i giovani creativi. Scopo di tutte le sezioni, ed in particolare Gipo Filo.sofy, è di stimolare i lettori a tirar fuori il meglio di se per vivere una vita più felice.
Ha partecipato come attore alla serie televisiva Desperados che ha già all'attivo 7 premi negli States ed ha ricevuto il The Official Award Winners 2014 al London Film Awards, in teatro sta preparando il reading I sentieri della Bellezza dove interpreterà Lord Henry di Oscar Wilde.
Amministratore onorario del principale fan club di Madonna ha partecipato ed è stato selezionato per il concorso internazionale Art for Freedom.
Quante volte succede che dei genitori, con un determinato orientamento sessuale, rimangano scioccati alla notizia che il proprio figlio non segue la stessa corrente? Di norma ciò avviene quando una coppia eterosessuale viene messa di fronte alla rivelazione dell’omosessualità del figlio.
Nella sua opera, Ronchetti racconta la storia di una coppia dello stesso sesso che alleva un nipote come un figlio. Ed il giorno che lui presenta in casa una fidanzata loro rimangono tramortiti. Piani ribaltati come in un gioco di specchi; naturalmente è l’esasperazione di una storia voluta per far riflettere sul fatto che ogni essere umano vive la vita con le proprie abitudini. L'unicità di ogni persona che insegue la propria felicità.
Sarà stata anche la pioggia battente, che invoglia alla riflessione, ed in un lampo emerse un flash back del passato: una ragazza italiana, tempo fa, chiese alla sua insegnante di ebraico perché loro scrivessero al contrario (da destra verso sinistra) e l’insegnante, seria e decisa rispose: “siete voi a scrivere al contrario”. Potremmo puntualizzare che la lingua ebraica sia nata parecchio prima di quella latina, oppure che l’omosessualità ai tempi degli antichi romani, quando nacque l’attuale civiltà, era non solo ben tollerata ma anche parecchio diffusa, ma il nodo della questione è che conviviamo con culture, inclinazioni e stili di vita differenti; che ciascuno deve vivere il proprio senza imporlo agli altri. Aprire le proprie vedute ed accettare che non tutti, grazie al cielo, la pensano e si comportano come noi.
Per questo l’opera teatrale è interessante, perché ci ricorda che tutto è relativo, che non esistono certezze. Le uniche che definiamo tali sono solo convenzioni. Ma c’è l’istinto, l’unico innegabile input che ci instrada nella direzione più coerente con il nostro piano vitale prestabilito.
Nessuno sa cos’è assolutamente certo; ascoltiamo e studiamo tante cose, e facciamo proprie quelle che sono più vicine a noi. Ciascuno ha la sua strada, è vero, anche se troppo spesso, vuoi per debolezza, vuoi per poca consapevolezza, in tanti, troppi, preferiscono uniformarsi alle convinzioni/certezze altrui. Seguendo spesso strade che non sono proprie, anche se più facilmente percorribili.
Quest’opera, come la vita, sanamente equilibrata tra animi istintivi e ragionevoli, viene scombussolata dagli imprevisti, dal disordine che crea il non conforme ad un ordine prestabilito o convenzionale. Ma che senso ha vivere una vita senza sorprese, in base alle scelte altrui? La vita va vissuta intensamente, correndo anche qualche piccolo rischio. Altrimenti sarebbe come restare a casa quando piove, e perdersi opere teatrali così simpatiche e dense come questa.
GIPO CICCONE - Pseudonimo di Gianfilippo Chiarello, siciliano, adottato da Roma nel lontano 2001.
Amministratore del seguitissimo blog gipociccone.com che parla di tolleranza, bellezza, promozione di giovani talenti e Dolce Vita romana. Netooki lo ha selezionato proprio per l'opera di supporto per i giovani creativi. Scopo di tutte le sezioni, ed in particolare Gipo Filo.sofy, è di stimolare i lettori a tirar fuori il meglio di se per vivere una vita più felice.
Ha partecipato come attore alla serie televisiva Desperados che ha già all'attivo 7 premi negli States ed ha ricevuto il The Official Award Winners 2014 al London Film Awards, in teatro sta preparando il reading I sentieri della Bellezza dove interpreterà Lord Henry di Oscar Wilde.
Amministratore onorario del principale fan club di Madonna ha partecipato ed è stato selezionato per il concorso internazionale Art for Freedom.