Il Jobs Act è "importante per combattere questo dualismo generalizzato'' nel mercato del lavoro italiano, diviso tra chi ha protezioni forti e precari non tutelati, "e rendere il mercato del lavoro migliore per lavoratori e imprese". A sostenerlo il direttore generale Fmi, Christine Lagarde, che promuove il provvedimento del governo inaugurando l'Anno Accademico della Bocconi. Il Jobs act, sostiene, andrebbe accompagnato da misure per ridurre il cuneo fiscale. "Riportare il cuneo fiscale sul lavoro in Italia al livello della media europea - evidenzia - potrebbe abbassare la disoccupazione giovanile di 4-8 punti percentuali. Questo potrebbe significare da 60.000 a 130.000 giovani che tornerebbero a lavorare". "Quando la crescita è bassa - sottolinea - la disoccupazione giovanile è alta" dunque "la ripresa della crescita è priorità assoluta". Ogni 1% in più di Pil in Italia, ridurrebbe la disoccupazione giovanile dello 0,6%. Significa che "circa 10.000 persone potrebbero tornare a lavorare".