La Leishmaniosi, acerrima nemica dei nostri amici a 4 zampe: prevenzione e cura

a cura del medico veterinario Valeria Romagnoli - La Leishmaniosi è una malattia protozoaria trasmessa da insetti vettori (flebotomi..simili a piccole zanzare) endemica in 88 paesi del mondo, compresi quelli dell’Europa mediterranea.

I flebotomi sono piccoli insetti ematofagi con abitudini prevalentemente notturne, i maschi si nutrono di succhi vegetali e le femmine di sangue. Le femmine pungono esclusivamente nelle ore serali-notturne (tramonto-alba) in un periodo compreso tra metà maggio e fine ottobre (stagione di trasmissione).

In inverno i flebotomi scompaiono ma i cani infettati diventano portatori della malattia e permettono alla leishmaniosi di ricomparire ogni anno con il ritorno del bel tempo.

In Italia, la preda più ambita da questi pericolosi insetti è il cane, mentre il gatto è assai poco interessato dalla leishmaniosi, essendo naturalmente più resistente alla malattia.

Considerati tradizionalmente endemici i territori costieri del Centro-Sud e le Isole ma, negli ultimi anni, la Leishmaniosi è stata segnalata anche in numerose zone del Nord Italia fino a pochi anni fa ritenute indenni.



CICLO BIOLOGICO E TRASMISSIONE

Il parassita è presente in natura in tre diversi stadi:

· L’Amastigote presente nell’ospite vertebrato (cane, alcuni mammiferi e l’uomo) in localizzazione endocellulare

· La forma Promastigote si trova invece nell’insetto vettore in forma libera

· Il Paramastigote è un ulteriore forma nel ciclo del vettore

Il parassita presente nella saliva dell’insetto ematofago in forma di promastigote penetra nel sangue dell’ospite vertebrato attraverso la puntura dell’insetto. Raggiunto il circolo sanguigno viene fagocitato dai macrofagi ( cellule che rivestono un ruolo importante nella risposta immunitaria ). In ambito cellulare si compie la trasformazione del protozoo dalla forma di promastigote alla forma di amastigote.

Si ha una forte replicazione degli amastigoti che liberi nel sangue vanno a parassitare altre cellule macrofaghe invadendo così l’organismo.

Il ciclo si compie quando il flebotomo attraverso un pasto di sangue infetto introduce nel suo intestino la Leishmania amastigote che in 30 ore circa compie la trasformazione in Promastigote, si riproduce, e in 3-15 giorni migra verso l’apparato buccale dell’insetto ed è pronta a reinfestare nuovi ospiti.

QUALI SONO I SEGNI CLINICI ?

La disseminazione del parassita nell’organismo e l’eventuale sviluppo della malattia dipendono dal tipo e dall’efficienza della risposta immunitaria del cane infetto.

Il periodo di incubazione può variare da alcuni mesi ad anni. Lo stato d’infezione (dimostrazione della presenza del parassita) non sempre è seguito da quello di malattia (presenza di segni clinici e/o alterazioni clinico patologiche).

La malattia può decorrere con sintomatologia grave ma anche in forma quasi inapparente.

I segni clinici più frequenti sono:

· aumento di volume dei linfonodi,

· anoressia,

· depressione del sensorio,

· dimagrimento,

· ipotrofia muscolare,

· lesioni cutanee (noduli, ulcere, alopecia periorbitale, dermatite esfoliativa),

· lesioni oculari (cheratocongiuntivite, uveite),

· zoppia,

· poliuria

· polidipsia.

La diagnosi di leishmaniosi può essere ottenuta evidenziando il parassita (diagnosi microscopica) o gli anticorpi prodotti dall’organismo nei confronti dello stesso mediante un test rapido (SNAP test) che in pochi minuti permette di verificare l’avvenuta infezione.

TERAPIA

Nella pratica il protocollo più frequentemente utilizzato è quello che prevede l’uso di Antimoniato di N- metilglucammina per uno-due mesi, unitamente alla somministrazione di Allopurinolo da protrarre per molti mesi dopo la remissione clinica.

Questo protocollo, applicato correttamente, determina quasi costantemente la guarigione clinica e il suo mantenimento per periodi quasi sempre superiori ad un anno ed un drastico abbassamento della carica parassitaria infettante per alcuni mesi.

CONSIGLI UTILI PER LA PREVENZIONE

Prevenire l’inoculazione del protozoo e quindi l’infezione da leishmania ad un ospite recettivo; è su questa semplice strategia che si basa quella che ad oggi è considerata la migliore risoluzione per il controllo della leishmaniosi canina.

Si consiglia quindi l’uso di prodotti repellenti specifici, quali i piretroidi, che hanno un’attività non solo insetticida ma anche anti-feeding (ossia impediscono all’ectoparassita di compiere il pasto di sangue sull’ospite), evitare di uscire con il cane nelle ore notturne estive ed utilizzare zanzariere in casa.

RISCHI PER L’UOMO

La trasmissione dell’infezione dall’animale all’uomo si realizza esclusivamente attraverso punture di flebotomi infetti.

L’età infantile, la malnutrizione, l’HIV e gravi immunodepressioni rappresentano fattori predisponenti.

Nell’uomo l’infezione si manifesta in forma viscerale o cutanea.

La forma viscerale è caratterizzata da febbre, anoressia, pallore, splenomegalia ed epatomegalia.

La forma cutanea con lesioni singole, ulcerate o non, localizzate nella sede di puntura del flebotomo. Generalmente si ottiene la guarigione clinica e parassitologica. Farmaco d’elezione è l’Amfotericina B.

La prevenzione è l’unico mezzo che abbiamo ora per limitare sempre di più questa malattia, un piccolo gesto può salvare la vita al tuo amico a quattro zampe.

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