LECCE – La scrittrice Ursula Orelli sarà ospite del “Fondo Verri”, a Lecce, dove il 10 dicembre, alle ore 19.00, presenterà il suo primo romanzo “Mela amara” (Iris4 Edizioni). Dialogherà con l’autrice la giornalista Eliana Forcignanò. Che del romanzo dice: “Rassomiglia a una lunga pergamena forzosamente infilata in una bottiglia, l'anoressia. Qualcuno scaglia con inaudita violenza la bottiglia in mare aperto. Possono trascorrere anni prima che il prezioso messaggio sia ritrovato: le alghe incrostano il tappo; la pergamena, corrosa dalla salsedine, è divenuta illeggibile. Come ricomporre il prezioso messaggio? Come ricomporre il puzzle, per appenderlo con una cornice più salda Rassomiglia a una mela rossa offerta da una strega, l'anoressia. Sembra un frutto invitante, ma basta un morso per smarrire definitivamente la voglia di nutrirsi. Di vivere. L'anoressia è un gioco al massacro. Un tentativo di obliare il passato, esercitando un controllo spasmodico sul presente e su se stessi. Perché il passato diventi un incubo lontano. Perché il presente sia un gioco di morte. Ursula Orelli, scrittrice al suo esordio, racconta l'anoressia psicogena nel bellissimo Mela amara, romanzo di cuore e cervello, di muscoli tesi e affetti violati. Chiara Rey, protagonista della storia, è una giovane nata e cresciuta in una famiglia benestante. L'agio economico della famiglia Rey è, però, il frutto di opprimenti segreti che, ormai divenuta donna, Chiara cercherà di scoprire pagando un prezzo troppo alto. Accanto a lei, insostituibile alleato, uno psicoterapeuta capace di guardare oltre la scheletrica immagine della sua paziente riflessa nello specchio. Due amici, Roberta e Giulio, più simili ad angeli custodi. Una tata premurosa. Un romanzo coinvolgente, scritto tutto d'un fiato e all'insegna di una scrittura che guarisce anche le piaghe più profonde”. Ursula Vaniglia Orelli nasce a Roma, ma vive a Cerveteri. Da sempre attiva nel sociale e nella lotta contro le discriminazioni, con Mario Mazzetti e Vito Salvemini è socio fondatore della Pradap, associazione no profit per lo studio e la cura dei disturbi dell’alimentazione psicogeni. È al suo esordio editoriale.