Lettera aperta di Zullo su strutture sanitarie accreditate

BARI -- Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del presidente del gruppo PdL-FI, Ignazio Zullo:

“Capita molto spesso di sentire il grido di dolore di cittadini e operatori che ritengono che la politica non abbia piena coscienza dei problemi e dei bisogni della gente e che, altrettanto spesso, si sieda nei consessi istituzionali per gioco e per convenienza. Non pretendo di togliere questa convinzione, ma voglio perlomeno illudermi di poter contrastare notizie giornalistiche non propriamente rispondenti alla realtà. E con riferimento al Consiglio regionale di ieri, purtroppo, dalla Gazzetta del Mezzogiorno è stata stravolta la nostra azione di cui noi siamo fieri ed orgogliosi e che continueremo a riproporre perché è nella direzione del risparmio, dell’erogazione delle prestazioni a chi soffre in tempi brevi e del mantenimento dei livelli occupazionali in Puglia. Un’azione che, su certa stampa, viene riportata oggi come una mancia o una regalia alle strutture accreditate di 30 milioni di euro. Noi abbiamo presentato un emendamento, respinto dalla maggioranza, con cui avremmo garantito un risparmio per la Puglia di 90 milioni di euro e la riduzione dei tempi di attesa per i pazienti. Oggi, alle strutture accreditate viene attribuito un tetto invalicabile di spesa oltre il quale non si possono erogare le prestazioni sanitarie. Le strutture esauriscono il budget fin da settembre e, quindi, le prestazioni vengono erogate a pagamento per il paziente, a meno che egli non scelga di rivolgersi alla struttura pubblica, con un notevole allungamento delle liste d’attesa. C’è un’ulteriore possibilità, che è peggio perché determina l’aggravio dei costi: è il ricorso a strutture accreditate di altre Regioni, dove le prestazioni vengono pagate al 100% delle tariffe. Infatti, nelle Regioni limitrofe alla Puglia (Basilicata, Campania e Molise) c’è una migrazione costante per ottenere prestazioni ambulatoriali, di ricovero e cura che noi paghiamo al 100%, con una spesa di 80 milioni di euro.

Noi riteniamo che, dando la possibilità alle strutture accreditate pugliesi di superare il tetto, pagando solo il 40% delle tariffe, si possa evitare di pagare al 100% le prestazioni limitando la mobilità extraregionale, specie negli ultimi mesi dell’anno, riducendo anche i tempi di attesa. Così, si produrrebbe salute in Puglia. Una Puglia che possiamo rivoluzionare insieme perché è da rifondare, dalla politica a tante altre realtà. È in gioco il futuro dei nostri figli e lo Zullo di turno, da solo, non può cambiare le cose: dobbiamo essere uniti per dare alla Puglia verità, libertà, competenza. Insieme  possiamo far riemergere l’orgoglio della nostra terra e del nostro popolo".

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