Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Veronica Panarello, la madre di Loris Stival accusata di avere ucciso il figlio e di averne occultato il cadavere. La donna è stata sentita dal pubblico ministero di Ragusa Marco Rota e si trova ancora negli uffici della Questura ragusana. "E' stata indagata mediaticamente 10 giorni prima dell'atto formale - ha detto l'avvocato Francesco Villardita - mi auguro che ora non la condannerete mediaticamente prima di una sentenza definitiva e di un regolare processo". Colpo di scena nel giallo di Loris Stival. Veronica Panarello, madre del bimbo, è stata fermata ieri notte per l'omicidio del figlio. Dopo essere stata ascoltata per oltre sei ore, le è stato notificato un provvedimento di fermo firmato dai pm di Ragusa. "Non l'ho ucciso io, lui era il mio bambino": sono le parole di Veronica Panarello, la madre di Loris Stival, si è difesa davanti ai magistrati della Procura di Ragusa dall'accusa di aver ucciso il figlio di otto anni. La donna ha ricostruito parte della sua vita e respinto tutte le contestazioni fattele dai pm. La donna dopo l'interrogatorio fiume di questa notte sarà sentita nuovamente oggi alle 10:30 nella Questura di Ragusa. A sentire la donna saranno il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto procuratore Marco Rota.
Sarebbe proprio la macchina della mamma di Loris quella ripresa dalla telecamera dell'azienda agricola all'ingresso della strada che porta al Mulino Vecchio la mattina di sabato 29 novembre. La circostanza sarebbe emersa nel corso delle ulteriori analisi dei videoda parte degli investigatori e sarebbe stata contestata alla donna nel corso dell'interrogatorio in procura. Nel rapporto degli investigatori di tre giorni fa, si parlava di un "auto di colore scuro" che passava "senza rallentare" davanti alla telecamera. Ma dalle analisi più approfondite, gli investigatori sarebbero riusciti ad ingrandire le immagini ed isolare il frame in chi si distinguerebbe la Polo nera di Veronica Panarello.
"Se è stata davvero lei mi cade il mondo addosso, non ci posso credere...". Lo ha detto David Stival, il padre di Loris Andrea, agli investigatori a palazzo di Giustizia dove è entrato circa quattro ore fa insieme alla moglie Veronica Panarello. Sarebbero "almeno due i colpevoli" dell' omicidio del piccolo Loris Stival: è quanto riporta l'edizione online del 'Corriere di Ragusa', in cui si sostiene che si tratterebbe di persone "note al bambino" trovato nel fosso di Mulino Vecchio nel pomeriggio di sabato 29 novembre. Secondo il giornale, sul conto delle due persone ci sarebbero "parecchi indizi e alcune prove schiaccianti".FIDONE: PIU' TRANQUILLO - "Non ho mai avuto paura, però qualche motivo di preoccupazione c'era perché non si sa mai quello che può succedere: oggi sono più sereno". Così Orazio Fidone, il cacciatore che il 29 novembre scorso ha trovato il corpo di Loris a Santa Croce Camerina. L'uomo, che è indagato come atto dovuto nella stessa inchiesta, sul fermo della madre del bambino spiega di "non volere commentare" perché, aggiunge, "sono cose che non conosco e di cui quindi non posso parlare". Fidone, che è stato sentito due volte nella scorsa settimana da polizia e carabinieri, rivela di "non avere avuto notizie ulteriori dalla Procura di Ragusa". Poi usa una battuta rivolgendosi ai giornalisti: "ecco i miei carnefici, ma io sono sereno e tranquillo".
Loris Stival e la mamma, Veronica Panarello |
"Se è stata davvero lei mi cade il mondo addosso, non ci posso credere...". Lo ha detto David Stival, il padre di Loris Andrea, agli investigatori a palazzo di Giustizia dove è entrato circa quattro ore fa insieme alla moglie Veronica Panarello. Sarebbero "almeno due i colpevoli" dell' omicidio del piccolo Loris Stival: è quanto riporta l'edizione online del 'Corriere di Ragusa', in cui si sostiene che si tratterebbe di persone "note al bambino" trovato nel fosso di Mulino Vecchio nel pomeriggio di sabato 29 novembre. Secondo il giornale, sul conto delle due persone ci sarebbero "parecchi indizi e alcune prove schiaccianti".FIDONE: PIU' TRANQUILLO - "Non ho mai avuto paura, però qualche motivo di preoccupazione c'era perché non si sa mai quello che può succedere: oggi sono più sereno". Così Orazio Fidone, il cacciatore che il 29 novembre scorso ha trovato il corpo di Loris a Santa Croce Camerina. L'uomo, che è indagato come atto dovuto nella stessa inchiesta, sul fermo della madre del bambino spiega di "non volere commentare" perché, aggiunge, "sono cose che non conosco e di cui quindi non posso parlare". Fidone, che è stato sentito due volte nella scorsa settimana da polizia e carabinieri, rivela di "non avere avuto notizie ulteriori dalla Procura di Ragusa". Poi usa una battuta rivolgendosi ai giornalisti: "ecco i miei carnefici, ma io sono sereno e tranquillo".
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