BARI - La Giunta regionale ha approvato lo schema di disegno di legge sul bilancio 2015, nelle more dell’approvazione della legge di stabilità nazionale. “E’ un bilancio che fotografa la drammaticità della condizione che vivono tutte le Regioni italiane, chiamate a sopportare tagli incompatibili con il mantenimento di un Welfare di qualità” così ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
“Ci siamo mossi su un sentiero obbligato – ha commentato l’Assessore Regionale al Bilancio Leo di Gioia – e in attesa degli incombenti pesantissimi tagli, abbiamo ripresentato la medesima struttura del bilancio dello scorso anno. Annesso al documento contabile abbiamo inserito quelle clausole di salvaguardia che scatteranno all’indomani della definitiva approvazione della manovra di stabilità da parte del Parlamento, per consentire un riallineamento delle partite di bilancio ad un taglio complessivo che ad oggi è stimato in 360 milioni di euro. Il peso iniquo che dovremo caricarci – ha aggiunto Di Gioia – colpendo la sanità e la rete della protezione sociale, rischia di compromettere il concetto di regionalismo e di rendere evanescente qualsiasi richiamo ala sussidiarietà. La buona gestione degli ultimi anni ci ha consentito tuttavia di non aumentare le imposte, ma il quadro complessivo che si va delineando, se non ci dovessero essere mutamenti significativi nelle decisioni del Governo e delle Camere, rischia di rappresentare una seria e durevole ipoteca sulla funzionalità di Enti locali e Regioni e soprattutto sui diritti dei cittadini”.
“Ci siamo mossi su un sentiero obbligato – ha commentato l’Assessore Regionale al Bilancio Leo di Gioia – e in attesa degli incombenti pesantissimi tagli, abbiamo ripresentato la medesima struttura del bilancio dello scorso anno. Annesso al documento contabile abbiamo inserito quelle clausole di salvaguardia che scatteranno all’indomani della definitiva approvazione della manovra di stabilità da parte del Parlamento, per consentire un riallineamento delle partite di bilancio ad un taglio complessivo che ad oggi è stimato in 360 milioni di euro. Il peso iniquo che dovremo caricarci – ha aggiunto Di Gioia – colpendo la sanità e la rete della protezione sociale, rischia di compromettere il concetto di regionalismo e di rendere evanescente qualsiasi richiamo ala sussidiarietà. La buona gestione degli ultimi anni ci ha consentito tuttavia di non aumentare le imposte, ma il quadro complessivo che si va delineando, se non ci dovessero essere mutamenti significativi nelle decisioni del Governo e delle Camere, rischia di rappresentare una seria e durevole ipoteca sulla funzionalità di Enti locali e Regioni e soprattutto sui diritti dei cittadini”.