San Nicola, Babbo Natale e la lettera ad Annalisa

di Vittorio Polito - Molti non sanno che il vero “Babbo Natale” è San Nicola e che da lui discendono tutti quelli che si conoscono nel mondo. È stato il Santo di Bari la vera incarnazione del bonario vecchietto che portava, e porta ancora oggi in alcune località, doni in occasione delle festività natalizie. D’altro canto San Nicola aveva proprio la vocazione di aiutare gli altri sia con il conforto della parola che con aiuti concreti. Non va dimenticato che San Nicola aveva ereditato un cospicuo patrimonio per cui un motivo in più per aiutare il prossimo in stato di bisogno. Anche Santa Klaus non è altro che la deformazione di “St. Nikolaus”.

Secondo p. Gerardo Cioffari o.p., storico della Basilica di San Nicola, il famoso Santa Claus (S. Nicola) americano, comunemente tradotto in italiano “Babbo Natale” (essendoci in Italia la Befana a fare le veci di S. Nicola), sia di derivazione olandese. A narrare per la prima volta questa storia fu lo scrittore umoristico americano Washington Irving, nel suo “A History of New York by Diedrich Knickerbocker (1809), una storia dei primi colonizzatori olandesi.

Oggi, nonostante alcuni genitori hanno smitizzato il ruolo di Babbo Natale, moltissimi bambini credono ancora, inviando lettere e letterine con richiesta di doni ai vari indirizzi, non escluso quello del Rettore della Basilica di San Nicola di Bari.

Una simpatica ed insolita lettera fu spedita qualche anno fa a Babbo Natale presso la nostra Basilica da una bimba di nome Annalisa pubblicata sul volume di p. Enrico Saliani o.p. “San Nicola” (Adda), che mi piace sottoporre all’attenzione dei lettori.


«Caro Babbo Natale,

alcune mie compagne, avendo saputo che avevo già preparato la lista dei doni da chiederti, mi hanno burlata e chiamata credulona e scema, perché credo ancora alle favole. Non puoi immaginare come sono rimasta mortificata e confusa e quanta rabbia ho sentito. Io ti scrivo ugualmente, e se tu sei vivo mi devi dare un segno. E se ci sei veramente, voglio in regalo un bel libro con la tua storia, così farò dispetto a quelle cattive compagne che non ti vogliono bene. Tu sei vecchio e penso che nella tua lunga vita ti saranno capitati un sacco di fatti e a me piace conoscerli.
Ti bacio caramente sulla barba e sulla fronte, e mentre resto in attesa del libro, ti prego di svegliarmi forte quando vieni a portarmelo, in modo che possa vederti e raccontare tutto a quelle bruttone di compagne».

Tua affezionatissima

Annalisa

La risposta di Babbo Natale ad Annalisa non si fece attendere:

«Cara Annalisa,

ho ricevuto la tua lettera, sono molto contento che mi abbia scritto e dispiaciuto per quello che mi dici. La cosa, in verità, non mi riesce nuova, perché è un po’ di tempo che molti bambini non mi scrivono più. In ogni modo tengo ad assicurarti che io esisto veramente come esiste la bontà, come esistono i desideri ed i sogni dei bambini.

Sono vecchio e lo sai bene, ma certamente non sai quante cose ho visto. Mi chiedi di raccontare la mia storia; più che la mia storia, voglio raccontarti la storia del mio grande antenato, del primo e vero “Babbo Natale” che si chiama San Nicola di Bari ed il cui corpo, da molti secoli, riposa sotto un altare in una grande Basilica dedicata proprio a lui e che è uno dei più grandi monumenti di Bari e della Puglia.

So che sei piccola, e per rendere più interessante questo racconto sceglierò un linguaggio che si adatti alla tua mentalità. Farò un racconto simile a quello delle favole che a te piacciono tanto. E se le favole sono tanto ricche di insegnamenti, a maggior ragione il racconto della vita di San Nicola, con quella fioritura di leggende nate attorno alla sua figura, che servono a rendere più suggestiva la storia di uno dei più grandi paladini del cristianesimo. Per quanto riguarda le compagne che ti hanno burlata, non te la prendere. Devi rispondere loro con un bel sorriso. Ed è per la medesima ragione che io, raccontando questa storia, la dedico sì a tutti i bambini, buoni e cattivi, ma anche ai grandi, specie a quelli che hanno conservato un cuore semplice.

A nome di San Nicola ti benedico e ti fisso l’appuntamento per il prossimo Natale. Allora, tra gli altri doni, troverai anche un bel libro, proprio quello che tu mi hai chiesto».

Tuo affezionatissimo

Babbo Natale

L’immagine è ripresa dal volume di p. Gerardo Cioffari o.p. “San Nicola” (Basilica di San Nicola Editore).

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