Al Museo Civico di Foggia Federico II di Svevia e la falconeria

FOGGIA - E' tutto pronto per “Federico II di Svevia e la falconeria” che l’Associazione Amici del Museo Civico di Foggia ed il Club di Foggia del Soroptimist International hanno organizzato per giovedì 29 gennaio 2015 con inizio alle ore 17,30 presso il Museo Civico di Foggia, sala Mazza, p.zza V. Nigri, 1. La conferenza, dopo i saluti delle Autorità, sarà introdotta dai Presidenti delle Associazioni organizzatrici, Carmine de Leo per gli Amici del Museo  e Gigliola Di Filippo per il Soroptimist International, oltre che della socia Soroptimist Mariella Livriero.
Carmine de Leo presenterà quindi il volume di Angelo Capozzi “I Saraceni di  Federico II a Lucera: la cultura, la guerra, la falconeria…”  ; seguiranno le relazioni dello stesso Capozzi: “Le origini ed il simbolismo della falconeria”; di Antonio Di Corcia: “L’esperienza di un falconiere foggiano” e di Filomena Carducci “L’importanza della scuola, dei progetti legati al territorio”.
Un interessante appuntamento per conversare su un singolare episodio delle vicende storiche di Capitanata, la presenza nella cittadina di Lucera di un contingente di Saraceni ribelli che vi erano stati forzosamente trasferiti da Girgenti in Sicilia, per ordine  dell’imperatore Federico II di Svevia, che in quel tempo risiedeva soprattutto nella reggia di Foggia.
Una vera e propria pulizia etnica ante litteram dalla Sicilia alla nostra provincia. per sraricare i Saraceni dal loro territorio di origine ed utilizzarli come artigiani e truppe al seguito degli eserciti dell’imperatore.
Ribellatisi ancora più volte al governo Svevo e poi, morto Federico II, anche ai nuovi regnanti di casa d’Angiò, furono poi definitivamente cacciati da Lucera nell’agosto del  1300 per ordine di Carlo II d’Angiò tramite il condottiero Giovanni Pipino di Barletta, un notaio prestato alle armi, che seppe ricavare nuove entrate per la corte Angioina attraverso la vendita di migliaia di Saraceni come schiavi in varie regioni del Sud e l’applicazione di una  particolare e nuova tassazione per i paesi della Capitanata per ammortizzare le spese della spedizione e per recuperare le tasse già pagate dalla distrutta comunità Saracena.
Una parte dei  Saraceni abiurata la loro fede per quella Cristiana, si integrarono nella nostra regione; cosa restò dei loro costumi, delle loro abitudini ? forse qualche singolare soprannome che col tempo divenne un vero e proprio cognome, come i Saracino, i Moreo ed altri ed anche la passione per la falconeria.
Di questo vero e proprio sport della caccia col falcone ed altri uccelli tratterranno nella conferenza Angelo Capozzi ed il falconiere Di Corcia; mentre Filomena Carducci interverrà illustrando i progetti nella scuola inerenti queste vicende storiche.

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