Bari, città insicura e incontrollata. Come reagire?

di Nicola Zuccaro - Tabaccai e sale scommesse quali bersagli per accaparrarsi del denaro. Preda ambita, specie nell'attuale periodo di crisi economica. Singoli fanciulli e bande pronte ad assalire - per mezzo di un saluto o di una semplice battuta - il passante di turno, con il rischio che questi venga di lì a poco, aggredito. Il primo scorcio del 2015 presenta, alla luce di questi episodi, una Bari insicura e incontrollata. Un quadro che, arricchito dai consueti episodi di inciviltà e dalle ricorrenti aggressioni ad indirizzo degli autisti delle linee AMTAB, si presenta realmente preoccupante, al punto da rappresentare l'anticamera all'impotenza e all'indifferenza.

Interrogarsi sul come poter rispondere è divenuto un interrogativo amletico che, finora, non ha trovato delle dure risposte da parte delle Istituzioni e delle Forze dell'Ordine. Questi ultimi, pur fra le loro tante difficoltà "interne", dovrebbero forse riservare maggior tempo per presidiare la città ( non escludendone se necessaria, una militarizzazione) anziché perdersi nel labirinto dei progetti dediti alla prevenzione. E per Bari, alla luce di quanto menzionato, il tempo del "prevenire sempre meglio che curare " è abbondantemente scaduto.

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