Crudeltà verso gli animali: donna americana uccide il suo cucciolo annegandolo in bagno per prendere l'aereo

STATI UNITI - La carnefice di un cucciolo di dobermann, una donna della Florida, sospettata di averlo annegato nel bagno del Central Nebraska Regional Airport, è stata portata al carcere di Hall County con l'accusa di abuso di animali. Il sergente di polizia di Grand Island Stan Steele ha detto che la donna avrebbe annegato un dobermann di due settimane, dopo che le è stato negato l'accesso a un volo a causa della giovane età dell'animale, tra l'altro, non equipaggiato in maniera adeguata.La 56enne Cynthia V. Anderson, di Edgewater, in Florida, giovedì scorso, ha prima tentato di imbarcarsi su un volo all'aeroporto di Grand Island, ma non le è stato permesso di partire perché aveva tre giovani cuccioli, tutti ritenuti di 2 settimane di età o ancora più piccoli, ha detto Steele ad "Omaha.com".

La donna era stata anche in viaggio con due cani di piccola taglia, ma questi erano dell'età consentita e avevano tutto l'occorrente per prendere il volo, ha aggiunto il poliziotto.I genitori di Anderson, arrivati dal Nebraska occidentale, hanno preso due dei tre cuccioli, dopodiché la donna ha di nuovo cercato di imbarcarsi su un volo l'indomani. Aveva con sé ancora i due cani di piccola taglia e il cucciolo rimasto, che lei ha tentato di nascondere nel bagaglio a mano. Dopo l'imbarco negato sull'ultimo aereo, la 56enne è stata vista entrare in un bagno nel terminal dei passeggeri dell'aeroporto. All'uscita, la sorpresa per la persona entrata subito dopo, la quale ha riferito di aver trovato un cucciolo morto nella toilette.

Il sergente di polizia ha riferito che la Central Nebraska Humane Society ha recuperato il cagnolino senza vita e ha fatto l'autopsia. Il risultato? "La morte è stata determinata dall'annegamento", ha comunicato Steele.La donna è stata arrestata con l'accusa di maltrattamento di animali e portata nel carcere di Hall County. Subito dopo è stata rilasciata dopo aver pagato una cauzione di 10.000 dollari. Ora, osserva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, la notizia che sta spopolando tramite la condivisione sui social network, ha sollevato l'indignazione del web. Rimane l’amaro oltre al disgusto che si può provare al sentire storie come quella appena trattata nonostante le leggi a tutela degli animali sottoposti ad inutili e crudeli sofferenze

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