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La Cittadella della carità |
TARANTO - “La nomina di Scattaglia a direttore della Cittadella della carità di Taranto è l’ennesimo atto irresponsabile che si materializza, oltre ad essere uno schiaffo morale verso chi ha voluto fortemente, quasi trenta anni fa, la nascita di questa struttura, ai lavoratori che già ad ottobre avevano dato la loro disponibilità a contribuire con i loro stipendi alla salvaguardia della struttura e alla stessa Curia che lodevolmente vuole salvare i servizi resi dalla Cittadella in un territorio già fortemente penalizzato sotto l’aspetto dell’assistenza sanitaria nonostante le notorie criticità dovute all’inquinamento ambientale”. Lo sostiene in una nota il Consigliere regionale, Francesco Laddomada a seguito della nomina di Fabrizio Scattaglia a nuovo direttore generale della ”Cittadella della Carità” avvenuta nei giorni scorsi.
“E non si può che condividere la preoccupazione degli operatori della struttura che hanno manifestato tutta la loro perplessità nei contenuti della lettera-appello inviata nei giorni scorsi all’Arcivescovo Santoro. Questa nomina – continua Laddomada – addensa ombre sulla reale volontà di rilanciare la Cittadella della Carità, in una fase storica nella quale la deospedalizzazione sta creando serie difficoltà nella prestazione dei servizi ai cittadini, considerato che l’ADI continua ad avere serie difficoltà nell’essere una valida e concreta alternativa all’ospedalizzazione. E’ a dir poco inspiegabile che venga nominato come direttore chi, appena una settimana fa, da direttore della ASL invia una lettera proprio alla Cittadella per chiedere la restituzione di circa 1.600.000€ per presunti servizi pagati in più rispetto a quanto previsto dalla Regione”.
“Come mai – si chiede Laddomada – nessuno, in questi anni, si è preoccupato di monitorare e controllare che il pagamento dei servizi erogati fosse remunerato rispettando i parametri regionali?. Come risponderà Scattaglia a quella lettera nella quale, lui stesso in qualità di direttore della ASL, richiede la restituzione di quelle somme?. Quale ‘regia’ si cela dietro queste nomine che hanno del paradossale?”.
“In verità – conclude Laddomada – si assiste all’ennesimo esempio di come il cambiamento, spesso, è solo negli slogan, mentre in concreto si continua ad assistere ad una sindrome ‘gattopardiana’ che non ha precedenti”.