Venerdì 23 al Galleria: Quello che conta è il film partecipato dei baresi

Una delle sale del Cinema Galleria
di Luigi Laguaragnella - I biglietti (pochi quelli rimasti) sono disponibili solo per lo spettacolo delle 22.40, mentre alle 20.30 e alle 22.30 le sale del multicinema Galleria, per il prossimo venerdì 23 gennaio, sono tutte piene e si stima un totale di ottocento persone.
La curiosità aumenta alla vigilia di “Quello che conta” il lungometraggio, frutto del progetto Sinapsi, vincitore del bando Principi Attivi 2012: un esperimento sociale che partendo dal basso, dai cittadini, ha formato una vera e propria comunità di semplici appassionati di cinema uniti per la realizzazione di un’opera cinematografica. Cinquanta persone di tutte le età, infatti, sono state scelte, attraverso selezioni durate due mesi, nei luoghi più disparati della città e compongono il team di sceneggiatori, tecnici, fotografi, fonici, scenografi, attori di “Quello che conta”.

Il mondo del cinema, così, si è realmente trasformato in mezzo sociale, partecipato. Andrea Sgobba, insieme a Vincenzo Ardito a Ilaria Schino, è uno degli ideatori di questa start up; al telefono, questa mattina, nel pieno dei preparativi per l’anteprima di venerdì, sottolinea: «Tra i tanti obiettivi che ha Sinapsi, uno è quello di dimostrare che si può fare promozione cinematografica creando una gruppo di appassionati, dando la possibilità a comuni cittadini di sperimentare le fasi della creazione di un film».
Il cinema come vero e proprio mezzo sociale. Per Bari è la prima volta di un esperimento simile. Andrea, infatti, dice: «I cinquanta partecipanti svolgono differenti lavori nella loro vita quotidiana, ma spinti dal desiderio di mettere insieme le idee sono stati capaci di creare una piccola città interna, un gruppo con cui condividere l’esperienza del film». Hanno messo insieme i pensieri partendo dall’idea di raccontare una città che come Bari, sta diventando metropolitana. Dalla produzione all’ideazione Sinapsi è stato capace di creare una porzione di cittadinanza attiva, dando a tutti la possibilità di esprimersi secondo le proprie inclinazioni o capacità che in realtà non si pensava si possedere.

In fondo ciò che colpisce del progetto Sinapsi è esser riuscito a far conciliare persone sconosciute, con diverse professionalità avvicinandole al mondo del cinema. Senza dubbio incuriosisce che un avvocato sia alle prese con una macchina fotografica impegnato nelle riprese del lungometraggio. Andrea continua: «Non è stato semplice gestire e organizzare cinquanta persone nei momenti per girare “Quello che conta”, eppure i partecipanti erano molto motivati. Abbiamo girato il film nell’arco di tre mesi dedicando soprattutto i weekend». Girare il film per le strade di Bari ha suscitato ilarità e curiosità. Non sono mancati i commenti dei cittadini, ma ha prevalso l’interesse: «Nonostante la singolarità del progetto i partecipanti erano molto motivati e spiegare ai passanti quello che stavano facendo. E ciò ha reso più divertente la realizzazione del film». Questo interesse si può evincere anche dalle richieste dei cittadini di partecipare ad una delle proiezioni del Galleria. Non saranno presenti, infatti, soltanto conoscenti, amici, “amici di amici” dei partecipanti al progetto Sinapsi.
Andrea ancora non crede al grandioso passaparola che sta girando in città, è stanco (il film è stato terminato pochi giorni fa) ma è molto entusiasta. Dopo l’anteprima partirà un tour regionale.
“Quello che conta” è il lungometraggio che racconta la città che sta cambiando, di chi la abita, di chi parte e di chi torna. E’ una città in evoluzione, metropolitana e, come tale, piena di persone che vanno e che vengono, fatta di andate e ritorni o di semplice attaccamento alla terra perché in fondo “quello che conta” è inseguire i propri sogni e trovare una realizzazione nella vita.

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