“275 mila euro per le fabbriche di Nichi, un esercito di consulenze”

BARI - “Dentro todos cabelleros! La sinistra ci riprova e dopo le stabilizzazioni ancora sul filo del rasoio, utilizza le agenzie regionali per battezzare tutti gli ‘operai’ delle Fabbriche di Nichi nell’amministrazione regionale: 275 mila euro da trasferire all’Arti per il personale esterno (consulenze e collaborazioni) per un fantomatico progetto ‘Tutti i giovani sono una risorsa’. Si, ma solo elettorale e se sono di sinistra!”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Luigi Mazzei. “1.600 dipendenti provinciali - prosegue - sono sull’orlo del precipizio dopo il disastro della riforma Del Rio e per loro non ci sono soldi. Ma per gli amici di Michi e Nichi - ça va sans dire - si! La Giunta ha approvato, infatti, lo schema di convenzione con l’agenzia regionale per la realizzazione di azioni di ‘innovazione sociale’ nell’ambito del piano Bollenti Spiriti 2014/2015, con un titolo fortemente evocativo come ‘Tutti i giovani sono una risorsa’. Il piano si divide in due parti: laboratori urbani ‘Mettici le mani’ e ‘Spirito civico’.

L’Arti, dunque, dovrebbe collaborare con la struttura regionale, supportandola. Per fare ciò, ha bisogno di 70 mila euro per il personale interno e 275 mila euro per avvalersi, a sua volta, di altro personale ma esterno. Ora, due questioni. La prima, è sulla necessità di spendere 70 mila euro per il personale interno all’agenzia già regolarmente pagato. Ergo, per il solo fatto di dover lavorare su questo progetto, i dipendenti vanno pagati due volte? Misteri vendoliani-emiliani. E ancora: un esercito di consulenze e collaborazioni da 275 mila euro. Il tutto per la modica cifra di 375 mila euro… ci vuole davvero un bel coraggio. Ma la storia la conosciamo, anche se ci stupiamo sempre per la sfacciataggine di questa sinistra che tassa e sperpera e alimenta il suo consenso elettorale con i soldi dei cittadini, a cui non garantisce più nemmeno i servizi essenziali. Una sinistra - conclude Mazzei - che ammazza la meritocrazia, dimenticando che ai giovani vanno garantite pari opportunità di accesso al lavoro, senza alcuna distinzione politica”.

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