di Vittorio Polito - Valentino, sacerdote romano, nonostante la sua amicizia con l’imperatore Claudio il Gotico, fu ugualmente mandato al supplizio, per aver convertito al cristianesimo il prefetto Asterio e tutta la sua famiglia.
Ma chi era San Valentino? Correva l’anno 175 d.C. quando nacque a Terni Valentino, oggi patrono della Città, che dedicò la sua vita alla comunità cristiana che si era formata a cento chilometri da Roma, ove infuriava la persecuzione dei cristiani. L’eco degli eclatanti miracoli compiuti dal Santo, arrivò fino a Roma, diffondendosi in tutto l’impero, per cui fu consacrato primo vescovo di Terni, ove ancora oggi si conservano nella Basilica a lui dedicata le spoglie mortali.
Il suo nome è legato all’amore per un episodio che a quel tempo sollevò molto clamore. Infatti la leggenda narra che Valentino fu il primo religioso a celebrare l’unione tra la giovane cristiana, Serapia, e il legionario pagano Sabino. Molti furono in seguito a desiderare la sua benedizione, ancora oggi ricordata durante la festa della promessa nella Basilica che porta il suo nome. Durante la sua visita pastorale fu amatissimo dalle popolazioni umbre, quando l’imperatore Aureliano ordinò atroci persecuzioni contro il clero cristiano. San Valentino fu imprigionato e flagellato, lontano dalla città per evitare tumulti e rappresaglie dei fedeli e fu quindi martirizzato. Era il 14 febbraio del 273 d.C.: una data che da quel momento viene ricordata in tutto il mondo per celebrare San Valentino, un Santo che fu ricco di umana simpatia e di fede quasi contagiosa.
È il caso di ricordare anche San Faustino, protettore dei single, che si festeggia, guarda caso, il 15 febbraio, come per una ideale continuità. Infatti la condizione di single, oggi, è diventata quasi una norma. E non mi riferisco solo ai pensionati abbandonati al loro destino, ma anche a persone professionalmente impegnate, sia per scelta di vita che per difficoltà ad incontrare una compagnia.
San Valentino è così popolare che anche i proverbi lo ricordano per il fatto che intorno alla metà di febbraio cominciano a rifiorire le siepi più riparate e soleggiate ed inizia anche la stagione degli amori di alcuni uccelli, per cui è il caso di ricordarne qualcuno.
“Per San Valentino metà pane e metà vino” (la riserva del grano e del vino devono essere a metà, se si vuol arrivare comodamente ai nuovi raccolti).
“A San Valentino ghiaccia la rota con tutto il mulino” (se febbraio si mostra freddo siamo in pieno inverno).
“San Valentino primavera sta vicina” (manca poco più di un mese alla primavera astronomica che entra con l’equinozio del 21 marzo).
“A San Valentino canta l’allodola in cima al pino” (uno dei primi uccelli che entri in amore e ci avvisa con il suo canto del ritorno della buona stagione). “A San Valentino ogni uccello ricomincia il suo cammino” (in questi giorni il mondo degli uccelli riprende il ciclo vitale degli amori). “A San Valentino è d’amore ogni bacino” (nel giorno del patrono degli innamorati ogni bacio che si dà è d’amore).
Ma chi era San Valentino? Correva l’anno 175 d.C. quando nacque a Terni Valentino, oggi patrono della Città, che dedicò la sua vita alla comunità cristiana che si era formata a cento chilometri da Roma, ove infuriava la persecuzione dei cristiani. L’eco degli eclatanti miracoli compiuti dal Santo, arrivò fino a Roma, diffondendosi in tutto l’impero, per cui fu consacrato primo vescovo di Terni, ove ancora oggi si conservano nella Basilica a lui dedicata le spoglie mortali.
Il suo nome è legato all’amore per un episodio che a quel tempo sollevò molto clamore. Infatti la leggenda narra che Valentino fu il primo religioso a celebrare l’unione tra la giovane cristiana, Serapia, e il legionario pagano Sabino. Molti furono in seguito a desiderare la sua benedizione, ancora oggi ricordata durante la festa della promessa nella Basilica che porta il suo nome. Durante la sua visita pastorale fu amatissimo dalle popolazioni umbre, quando l’imperatore Aureliano ordinò atroci persecuzioni contro il clero cristiano. San Valentino fu imprigionato e flagellato, lontano dalla città per evitare tumulti e rappresaglie dei fedeli e fu quindi martirizzato. Era il 14 febbraio del 273 d.C.: una data che da quel momento viene ricordata in tutto il mondo per celebrare San Valentino, un Santo che fu ricco di umana simpatia e di fede quasi contagiosa.
È il caso di ricordare anche San Faustino, protettore dei single, che si festeggia, guarda caso, il 15 febbraio, come per una ideale continuità. Infatti la condizione di single, oggi, è diventata quasi una norma. E non mi riferisco solo ai pensionati abbandonati al loro destino, ma anche a persone professionalmente impegnate, sia per scelta di vita che per difficoltà ad incontrare una compagnia.
San Valentino è così popolare che anche i proverbi lo ricordano per il fatto che intorno alla metà di febbraio cominciano a rifiorire le siepi più riparate e soleggiate ed inizia anche la stagione degli amori di alcuni uccelli, per cui è il caso di ricordarne qualcuno.
“Per San Valentino metà pane e metà vino” (la riserva del grano e del vino devono essere a metà, se si vuol arrivare comodamente ai nuovi raccolti).
“A San Valentino ghiaccia la rota con tutto il mulino” (se febbraio si mostra freddo siamo in pieno inverno).
“San Valentino primavera sta vicina” (manca poco più di un mese alla primavera astronomica che entra con l’equinozio del 21 marzo).
“A San Valentino canta l’allodola in cima al pino” (uno dei primi uccelli che entri in amore e ci avvisa con il suo canto del ritorno della buona stagione). “A San Valentino ogni uccello ricomincia il suo cammino” (in questi giorni il mondo degli uccelli riprende il ciclo vitale degli amori). “A San Valentino è d’amore ogni bacino” (nel giorno del patrono degli innamorati ogni bacio che si dà è d’amore).