BARLETTA - Su esplicita richiesta del Presidente della V Commissione Ambiente Filippo Caracciolo si è tenuta questa mattina presso gli uffici della Regione Puglia - Area Politiche per la riqualificazione, tutela e sicurezza ambientale una riunione per valutare la modifica dell'art. 7, comma 3, del Regolamento Regionale n. 26 del 9 dicembre 2013 ‘Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia dei Comuni costieri della Puglia’. “All'incontro hanno partecipato rappresentanti della Regione Puglia, dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell'Ambiente-ARPA Puglia e delle Province pugliesi. Si tratta di un importante modifica al Regolamento mediante la quale si introduce la novità del divieto di balneazione temporaneo per i Comuni costieri. Tutto questo in risposta ai diversi allarmismi registratisi a seguito di eventi meteorici nella passata stagione balneare ed in prossimità di quella che sarà la nuova stagione. Tale modifica è finalizzata a fare chiarezza sull'interpretazione del Regolamento e a rispondere in maniera adeguata alle numerose istanze pervenuteci dai Comuni per mezzo dell'ANCI ma soprattutto alle diverse perplessità degli operatori balneari e dei cittadini fruitori delle litoranee della Città di Barletta. Il Comune di Barletta, soprattutto nella passata stagione, è risultato difatti uno dei Comuni pugliesi più volte soggetto a divieti, in più punti della propria costa proprio in virtù della presenza di ben 14 canali di scolo. Una situazione che ha generato disagi tanto tra gli operatori quanto tra i cittadini in danno dell'immagine della città e con inevitabili ripercussioni sulla sempre più crescente economia locale legata al settore. Trattasi, quindi, di una modifica chiarificatrice ad integrazione dell'art. 7 e che permette di dare garanzia di una migliore balneabilità della litoranea di Barletta pur in presenza di canali di scolo”.
“In buona sostanza, si interviene differentemente rispetto al passato, affidando ai Sindaci la possibilità di procedere all'ordinanza di divieto di balneazione permanente o temporanea per la nuova stagione balneare il cui inizio è previsto per il 1° Maggio. La novità del divieto temporaneo, già positivamente sperimentato dalla Regione Emilia-Romagna, prevede la chiusura preventiva-cautelare del tratto di costa interessato fino a 200 metri dagli scarichi per 48/72 ore al fine di garantire la sicurezza ambientale e la tutela della salute dei cittadini che affollano le coste pugliesi nel periodo estivo. Una tematica importante se consideriamo che la Puglia con i suoi 1041 km e con le sue 674 aree di balneazione, risulta essere la terza Regione d'Italia, dietro solo a Sicilia e Sardegna, per lunghezza di costa. Il Regolamento sarà sottoposto quanto prima all'attenzione della Giunta Regionale e della V Commissione da me presieduta per poi procedere all'Approvazione del Consiglio Regionale”.
“Stando alla modifica succitata al Regolamento, le Amministrazioni Comunali ed in primis, l'Amministrazione Comunale di Barletta, interessata da vicino dal nuovo comma, dovrebbero predisporre, ai fini di una più chiara comunicazione nei confronti di operatori e cittadini, l'affissione di cartelli recanti il divieto di balneazione temporanea per le 48/72 ore successive dal termine dell'evento meteorico. Le ore di divieto, naturalmente, variano a seconda dell'intensità delle piogge e consentono la completa estinzione del fenomeno di contaminazione batterica delle acque marine. È scientificamente testato che i batteri in questione, escherichiacoli ed enterococchi intestinali, vengono annientatati nell’arco delle ore indicate. Sempre al fine di risolvere ogni problematica relativa agli scarichi in mare ci sarà da parte mia - conclude il consigliere regionale Filippo Caracciolo - il massimo impegno per intercettare i nuovi fondi messi a disposizione dalla Programmazione Europea 2014/2020. È l’unica strada perseguibile per tutelare e mettere in sicurezza ambientale aree di costa da troppo tempo trascurate in modo da offrire ai cittadini pugliesi e ai tanti turisti che raggiungono la nostra Regione coste pulite”.
“In buona sostanza, si interviene differentemente rispetto al passato, affidando ai Sindaci la possibilità di procedere all'ordinanza di divieto di balneazione permanente o temporanea per la nuova stagione balneare il cui inizio è previsto per il 1° Maggio. La novità del divieto temporaneo, già positivamente sperimentato dalla Regione Emilia-Romagna, prevede la chiusura preventiva-cautelare del tratto di costa interessato fino a 200 metri dagli scarichi per 48/72 ore al fine di garantire la sicurezza ambientale e la tutela della salute dei cittadini che affollano le coste pugliesi nel periodo estivo. Una tematica importante se consideriamo che la Puglia con i suoi 1041 km e con le sue 674 aree di balneazione, risulta essere la terza Regione d'Italia, dietro solo a Sicilia e Sardegna, per lunghezza di costa. Il Regolamento sarà sottoposto quanto prima all'attenzione della Giunta Regionale e della V Commissione da me presieduta per poi procedere all'Approvazione del Consiglio Regionale”.
“Stando alla modifica succitata al Regolamento, le Amministrazioni Comunali ed in primis, l'Amministrazione Comunale di Barletta, interessata da vicino dal nuovo comma, dovrebbero predisporre, ai fini di una più chiara comunicazione nei confronti di operatori e cittadini, l'affissione di cartelli recanti il divieto di balneazione temporanea per le 48/72 ore successive dal termine dell'evento meteorico. Le ore di divieto, naturalmente, variano a seconda dell'intensità delle piogge e consentono la completa estinzione del fenomeno di contaminazione batterica delle acque marine. È scientificamente testato che i batteri in questione, escherichiacoli ed enterococchi intestinali, vengono annientatati nell’arco delle ore indicate. Sempre al fine di risolvere ogni problematica relativa agli scarichi in mare ci sarà da parte mia - conclude il consigliere regionale Filippo Caracciolo - il massimo impegno per intercettare i nuovi fondi messi a disposizione dalla Programmazione Europea 2014/2020. È l’unica strada perseguibile per tutelare e mettere in sicurezza ambientale aree di costa da troppo tempo trascurate in modo da offrire ai cittadini pugliesi e ai tanti turisti che raggiungono la nostra Regione coste pulite”.