Controversia Comune di Bari - Impregilo spa: la Corte di Cassazione accoglie il ricorso del Comune
BARI - L’amministrazione comunale esprime soddisfazione per la sentenza della Corte di Cassazione del 20 febbraio 2015 che di fatto annulla le sentenze di 1° e 2° grado che condannavano il Comune di Bari al pagamento di € 19.247.504,52, più le spese legali, gli interessi maturati e la svalutazione del credito (per un totale di € 26.117.183.21), nei confronti della Impregilo spa per la vicenda contrattuale legata alla realizzazione dell’asse nord-sud. La sentenza della Cassazione, accogliendo i motivi di ricorso presentati dal Comune, rinvia ad altra sezione della Corte di Appello di Bari il riesame ex novo dell’intera vicenda.
Come noto, a seguito della sentenza della Corte di Appello, l’amministrazione comunale aveva deciso di procedere a dare esecuzione alla stessa pagando l’intero importo dovuto, atteso anche il rigetto della richiesta di sospensione pronunciato dalla medesima Corte d’Appello, riservandosi ogni ulteriore eventuale azione in ordine alla restituzione delle somme nel caso di riforma del provvedimento del giudice di Appello. Oggi la riforma di quella sentenza è un fatto!
Quelle somme hanno influito pesantemente negli anni sul patto di stabilità - che pure è sempre stato rispettato - determinando gravi difficoltà nella gestione degli equilibri di bilancio e una contrazione degli investimenti, congiuntamente all’altra vicenda ancora pendente in appello nei confronti del Consorzio Stadium.
Grazie alla pronuncia della Corte di Cassazione del 20 febbraio scorso, l’amministrazione comunale potrà recuperare le somme già erogate (il totale di quanto dovuto), fermo restando che sull’intera vicenda il giudizio prosegue dinanzi ad altra sezione della Corte di Appello, che dovrà decidere la questione sulla base dei principi fissati dalla sentenza della Suprema Corte.
“Oggi la Cassazione ci dà ragione - dichiara il sindaco Antonio Decaro - ma non può risarcire il Comune del danno determinato in questi anni dalla riduzione della capacità di investimento sul territorio cittadino. Questa sentenza è per noi una boccata di ossigeno che potrebbe determinare un netto miglioramento della situazione complessiva di bilancio a vantaggio di una maggiore spesa di investimento. Attenderemo comunque le valutazioni della nostra avvocatura per capire se proceder ad un accantonamento prudenziale alla luce del prosieguo del contenzioso".”
Come noto, a seguito della sentenza della Corte di Appello, l’amministrazione comunale aveva deciso di procedere a dare esecuzione alla stessa pagando l’intero importo dovuto, atteso anche il rigetto della richiesta di sospensione pronunciato dalla medesima Corte d’Appello, riservandosi ogni ulteriore eventuale azione in ordine alla restituzione delle somme nel caso di riforma del provvedimento del giudice di Appello. Oggi la riforma di quella sentenza è un fatto!
Quelle somme hanno influito pesantemente negli anni sul patto di stabilità - che pure è sempre stato rispettato - determinando gravi difficoltà nella gestione degli equilibri di bilancio e una contrazione degli investimenti, congiuntamente all’altra vicenda ancora pendente in appello nei confronti del Consorzio Stadium.
Grazie alla pronuncia della Corte di Cassazione del 20 febbraio scorso, l’amministrazione comunale potrà recuperare le somme già erogate (il totale di quanto dovuto), fermo restando che sull’intera vicenda il giudizio prosegue dinanzi ad altra sezione della Corte di Appello, che dovrà decidere la questione sulla base dei principi fissati dalla sentenza della Suprema Corte.
“Oggi la Cassazione ci dà ragione - dichiara il sindaco Antonio Decaro - ma non può risarcire il Comune del danno determinato in questi anni dalla riduzione della capacità di investimento sul territorio cittadino. Questa sentenza è per noi una boccata di ossigeno che potrebbe determinare un netto miglioramento della situazione complessiva di bilancio a vantaggio di una maggiore spesa di investimento. Attenderemo comunque le valutazioni della nostra avvocatura per capire se proceder ad un accantonamento prudenziale alla luce del prosieguo del contenzioso".”
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