BARI - “Leggere le vicende legate alla sanità sui giornali di questi giorni è come leggere un bollettino di guerra ed il riferimento non è certo ai decessi conseguenti alle patologie legate all’influenza”: è quanto sostiene il presidente del gruppo consiliare “La Puglia prima di tutto” alla Regione, Francesco De Biasi. “Il caso dell’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi è emblematico di come la sanità pugliese sia sull’orlo di un fallimento annunciato – afferma – anche se giunta e maggioranza fanno finta di nulla. Eppure, sarà difficile continuare ad ignorare il problema, ora che ad esempio perfino il nuovo commissario della Asl brindisina ha ufficialmente bocciato il più grande nosocomio della sua provincia, bollandolo come ‘struttura obsoleta’. Sentirsi dire che siamo di fronte a deficit strutturali insuperabili e che, ad esempio, la vicenda degli ascensori che non funzionano non sarà mai risolta definitivamente è la fotografia di come in questi ultimi dieci anni un settore cardine della vita di ciascun cittadino sia stato gestito male sin dal primo momento”.
La ‘ciliegina sulla torta’ è poi il dettaglio sui casi di malasanità in Italia: “Secondo i numeri dell’associazione ‘Codici’ – dice De Basi – nel 2014 se ne sono registrati circa 1000 in tutta Italia, il che significa una media di 50 a regione. Ebbene, in Puglia i casi sono 100. Ovvero il doppio, sia pur senza dimenticare che il conteggio andrebbe in realtà fatto in base ai residenti. Resta però la drammatica realtà: cioè che anche in questo caso al cittadino non arriva un buon segnale. Se vengono meno i punti di riferimento, poi non dobbiamo meravigliarci se la gente tende ad andare a curarsi altrove. Eppure, queste del presidente Vendola dovevano essere le legislature della ‘sanità migliore’, secondo l’ormai fallimentare slogan della sua prima campagna elettorale, dieci anni fa”.
La ‘ciliegina sulla torta’ è poi il dettaglio sui casi di malasanità in Italia: “Secondo i numeri dell’associazione ‘Codici’ – dice De Basi – nel 2014 se ne sono registrati circa 1000 in tutta Italia, il che significa una media di 50 a regione. Ebbene, in Puglia i casi sono 100. Ovvero il doppio, sia pur senza dimenticare che il conteggio andrebbe in realtà fatto in base ai residenti. Resta però la drammatica realtà: cioè che anche in questo caso al cittadino non arriva un buon segnale. Se vengono meno i punti di riferimento, poi non dobbiamo meravigliarci se la gente tende ad andare a curarsi altrove. Eppure, queste del presidente Vendola dovevano essere le legislature della ‘sanità migliore’, secondo l’ormai fallimentare slogan della sua prima campagna elettorale, dieci anni fa”.