FOGGIA - “Sono sconcertato, e amareggiato, per la reazione scomposta e intrisa di intolleranza del Partito democratico al convegno organizzato lo scorso 5 febbraio dal Forum delle Associazioni familiari della provincia di Foggia, dall’associazione La Manif pour tous e dal sindacato di polizia Nuova Forza Democratica.
Spingersi a intimare al vescovo di ‘vietare queste manifestazioni nelle chiese’ (l’incontro è invece avvenuto in un locale attiguo alla chiesa di Gesù e Maria, più volte concesso per analoghi utilizzi), definire vergognoso il patrocinio concesso dall’amministrazione comunale di Foggia e attaccare l’assessore Carla Calabrese colpevole di essere intervenuta in una manifestazione dove relatore d’eccezione era un noto giurista, vuol dire essere ostaggi dei peggiori pregiudizi e dell’ipocrisia di chi apparentemente manifesta attenzione e apertura ai mutamenti in corso nella società, ma di fatto vuole osteggiare e impedire l’espressione di un pensiero diverso dal suo. E giudica e condanna a prescindere, senza rendersi conto che le opinioni si formano attraverso il confronto e la partecipazione, non attraverso la prevaricazione e l’arroganza.
La difesa della vita e della famiglia tradizionale è nel dna non solo del Nuovo Centrodestra ma anche di un gran numero di persone che credono in determinati valori e hanno pieno diritto di partecipare liberamente a un convegno. La democrazia si fonda sulla libertà di pensiero ed espressione, garantiti dall’art. 21 della Costituzione italiana: se questo crea problemi, invito allora il Pd provinciale a suggerire a Matteo Renzi anche questa modifica tra le riforme costituzionali in embrione, in modo che la Chiesa cattolica con il suo più alto rappresentante sul territorio e noi comuni cittadini non iscritti e non elettori del Pd possiamo sapere cosa possiamo e non possiamo fare, dire, pensare, manifestare. Ma nell’attesa, continueremo a difendere valori e persone oggi miseramente e pretestuosamente attaccati e insultati”.
A riferirlo in una nota il consigliere regionale del Nuovo Centrodestra Giannicola De Leonardis.
Spingersi a intimare al vescovo di ‘vietare queste manifestazioni nelle chiese’ (l’incontro è invece avvenuto in un locale attiguo alla chiesa di Gesù e Maria, più volte concesso per analoghi utilizzi), definire vergognoso il patrocinio concesso dall’amministrazione comunale di Foggia e attaccare l’assessore Carla Calabrese colpevole di essere intervenuta in una manifestazione dove relatore d’eccezione era un noto giurista, vuol dire essere ostaggi dei peggiori pregiudizi e dell’ipocrisia di chi apparentemente manifesta attenzione e apertura ai mutamenti in corso nella società, ma di fatto vuole osteggiare e impedire l’espressione di un pensiero diverso dal suo. E giudica e condanna a prescindere, senza rendersi conto che le opinioni si formano attraverso il confronto e la partecipazione, non attraverso la prevaricazione e l’arroganza.
La difesa della vita e della famiglia tradizionale è nel dna non solo del Nuovo Centrodestra ma anche di un gran numero di persone che credono in determinati valori e hanno pieno diritto di partecipare liberamente a un convegno. La democrazia si fonda sulla libertà di pensiero ed espressione, garantiti dall’art. 21 della Costituzione italiana: se questo crea problemi, invito allora il Pd provinciale a suggerire a Matteo Renzi anche questa modifica tra le riforme costituzionali in embrione, in modo che la Chiesa cattolica con il suo più alto rappresentante sul territorio e noi comuni cittadini non iscritti e non elettori del Pd possiamo sapere cosa possiamo e non possiamo fare, dire, pensare, manifestare. Ma nell’attesa, continueremo a difendere valori e persone oggi miseramente e pretestuosamente attaccati e insultati”.
A riferirlo in una nota il consigliere regionale del Nuovo Centrodestra Giannicola De Leonardis.