ROMA - "E' necessario trovare quanto prima una soluzione alla crisi greca anche perche' abbiamo tutto l'interesse a evitare il default di Atene e una sua conseguente uscita dall'Unione europea. Allo stesso tempo, pero', c'e' la necessita' di lavorare, come peraltro abbiamo fatto durante il semestre di presidenza italiana dell'Unione, affinche' l'Europa abbandoni la politica dell'austerita' e del rigore tenuta in questi anni e che ha prodotto recessione specialmente nelle realta' europee piu' indebitate, penso ai Paesi del Sud e del Mediterraneo. Il rigore, da solo, non permete al Continente di ripartire". Lo ha detto il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo, del Pd, intervenendo in diretta a 'Radio Citta' Futura'.
Alle attuali condizioni, ha proseguito Bordo "credo che se anche la Grecia dovesse seguire alla lettera tutti gli impegni assunti nei mesi scorsi per far fronte ai debiti accumulati negli anni, non riuscirebbe comunque a risollevarsi. Sono dell'avviso che l'Europa dovrebbe riconoscere alla Grecia la liquidita' minima di cui necessita per far fronte alle esigenze immediate, si parla di 10 miliardi di euro, ma poi il Paese deve impegnarsi, eventualmente prevedendo anche un allungamento dei tempi, a rispettare un piano di rientro che possa soddisfare tutti i Paesi".
"Si' alla flessibilita' e alla mediazione, dunque, ma nel solco di regole e Trattati sottoscritti da tutti. Nessun Paese puo' pensare di potersi muovere autonomamente, come se gli altri non ci fossero. Bisogna rimanere dentro un quadro condiviso anche perche' se passasse il messaggio in base al quale si puo' derogare agli impegni presi dai singoli governi, si creerebbe un pericoloso precedente" ha concluso Bordo.
Alle attuali condizioni, ha proseguito Bordo "credo che se anche la Grecia dovesse seguire alla lettera tutti gli impegni assunti nei mesi scorsi per far fronte ai debiti accumulati negli anni, non riuscirebbe comunque a risollevarsi. Sono dell'avviso che l'Europa dovrebbe riconoscere alla Grecia la liquidita' minima di cui necessita per far fronte alle esigenze immediate, si parla di 10 miliardi di euro, ma poi il Paese deve impegnarsi, eventualmente prevedendo anche un allungamento dei tempi, a rispettare un piano di rientro che possa soddisfare tutti i Paesi".
"Si' alla flessibilita' e alla mediazione, dunque, ma nel solco di regole e Trattati sottoscritti da tutti. Nessun Paese puo' pensare di potersi muovere autonomamente, come se gli altri non ci fossero. Bisogna rimanere dentro un quadro condiviso anche perche' se passasse il messaggio in base al quale si puo' derogare agli impegni presi dai singoli governi, si creerebbe un pericoloso precedente" ha concluso Bordo.