ROMA - “Chiediamo al Presidente Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone di porre l’attenzione sul sistema degli appalti di Taranto per l’Ilva che deve trovare la stessa efficacia che oggi esiste sugli appalti di EXPO a Milano”.
E’ quanto dichiara Ignazio Messina, segretario nazionale dell’iDV. “Le dichiarazioni del pm di Milano Francesco Greco – continua l'uomo politico - confermano che la famiglia Riva ha più di due miliardi all’estero bloccati dalla magistratura, che sono a disposizione per gli interventi sulle bonifiche ambientali e per la ristrutturazione della più grande acciaieria d'Europa.
Vanno perseguite - aggiunge - tutte le iniziative giuridiche per verificare se vi siano i presupposti per la bancarotta fraudolenta. L'Italia dei Valori ha proposto e condiviso il percorso del Governo sull'Ilva, dal commissariamento alla modifica della legge Prodi-Marzano, al piano finanziario per garantire le bonifiche e la ristrutturazione della stessa. Oggi però – conclude Messina - il tempo è il fattore fondamentale per impedire che l'Ilva esca dal mercato. Subito deve nascere la nuova società con Cassa Depositi e Prestiti che deve prendere in mano la gestione per la ripresa produttiva”.
Vanno perseguite - aggiunge - tutte le iniziative giuridiche per verificare se vi siano i presupposti per la bancarotta fraudolenta. L'Italia dei Valori ha proposto e condiviso il percorso del Governo sull'Ilva, dal commissariamento alla modifica della legge Prodi-Marzano, al piano finanziario per garantire le bonifiche e la ristrutturazione della stessa. Oggi però – conclude Messina - il tempo è il fattore fondamentale per impedire che l'Ilva esca dal mercato. Subito deve nascere la nuova società con Cassa Depositi e Prestiti che deve prendere in mano la gestione per la ripresa produttiva”.